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Madre Teresa: quel rapporto tutto speciale con Dio e l'oscurità dell'anima

Canonizzazione di Madre Teresa | Messa per la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, piazza San Pietro, 4 settembre 2016 | Daniel Ibanez / ACI Group Canonizzazione di Madre Teresa | Messa per la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, piazza San Pietro, 4 settembre 2016 | Daniel Ibanez / ACI Group

L'esperienza dell'assenza di Dio. La sua incrollabile fede. Una filosofia spirituale tutta da scoprire. Parlando di Madre Teresa, Monsignor Leo Maasburg, sacerdote austriaco, non manca mai di fare riferimento al rapporto tutto speciale che la suora di Calcutta aveva con Dio. Un rapporto che lui conosceva bene, essendo stato per diverso tempo suo padre spirituale, e avendola accompagnata in diversi viaggi a partire dalla fine degli anni Ottanta- Un rapporto di cui parlerà il 9 settembre, alle Nazioni Unite di New York, ad una conferenza su Madre Teresa organizzata da ADF International e la Missione della Santa Sede all’ONU.

Ha trascorso molto tempo con Madre Teresa. C’è qualcosa di lei che è rimasto non detto?

Ci sono probabilmente molto storie e dettagli che devono ancora essere raccontati. Madre Teresa era una donna che amava tentare piuttosto che parlare. Allo stesso tempo, era fortemente radicata nella preghiera. Credo che questo la facesse così efficace. Ogni cosa che faceva, cercava di farlo per “il primo e unico amore della sua vita”: Gesù. E questo è probabilmente collegato a qualcosa che dobbiamo ancora scoprire e cercare di comprendere più chiaramente: la spiritualità di Madre Teresa. Con la sua canonizzazione, la Chiesa ci invita ad andare ancora più avanti nella relazione che aveva con il divino. C’è una intera filosofia spirituale da scoprire quando contempliamo la sua vita, opere e parole. Credo che le sue visioni politiche riguardo la società e il suo messaggio alle élite del mondo lanciato nel momento in cui ha ricevuto il Nobel per la Pace o quando si è rivolta all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite non abbiano avuto l’attenzione che avrebbero meritato. Madre Teresa era di più una suora cattolica con un grande cuore per i poveri. Era una missionaria e un ambasciatore della santità di vita, senza stancarsi mai di difendere la dignità del bambino non ancora nato, del malato e del sofferente.

Quanti criticano Madre Teresa spesso si focalizzano sul modo in cui questa spingeva le persone ad accettare le loro sofferenze. Come vanno considerate queste critiche? E come “Madre” ha affrontato i problemi reali della società indiana?

Madre Teresa una volta è stata sfidata con una famosa metafora. Qualcuno le ha chiesto se non sarebbe stato meglio insegnare ai poveri a pescare piuttosto che semplicemente dar loro da mangiare il pesce. Lei concordò, ma aggiunse: “I miei poveri sono troppo deboli per tenere la canna da pesca. Quando poi si ristabiliranno curati nelle mie case, li manderò da voi, in modo che possiate loro insegnare come pescare”. Sebbene fosse sempre interessata nella politica, non ha mai tentato di essere una politica. Tentava di amare in maniera radicale il vicino – e si aspettava che Gesù facesse il resto. Affrontò i problemi della società indiana vivendo il Vangelo tra i poveri. E la miseria radicata in una povertà inimmaginabile è ed era certamente uno dei problemi più gravi del sub-continente indiano. Ma la cura che voleva dare alle persone non era una cura medica. Era una cura spirituale: un amore e una cura incondizionata e tenera.

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Come è cambiata l’iIndia grazie al lavoro di madre Teresa? Come può ancora cambiare?

Le persone chiamavano Madre Teresa la Regina dell’India. Questo mostra quanto la amassero. Indù, Musulmani e Cristiani vedevano in lei un modello. Era popolare perché era autentica e amava il popolo in maniera genuina. Il suo esempio ha certamente aiutato a costruire nella nazione la consapevolezza che ogni essere umano, senza differenze sulla base del suo status sociale, merita di essere trattato con rispetto ed ha una dignità innata. Era anche famosa per esseer una missionaria della carità e per il fatto che viveva la sua fede in maniera aperta. Oggi, alcuni Stati in India mostrano una tendenza a tagliare la libertà religiosa attraverso leggi anti-conversione. Alcuni gruppi radicali cercano di rinfocolare la violenza contro cristiani e musulmani. L’India può e dovrebbe essere una nazione in cui le persone di religioni differenti si rispettano e vivono pacificamente l’uno accanto all’altro.

Madre Teresa ha anche vissuto la cosiddetta “oscurità dell’anima”, come è accaduto a molti altri santi prima e dopo di lei. Come può essere spiegata questa oscurità dell’anima? E in che modo l’esperienza di madre Teresa può insegnare a uscire fuori da questa “oscurità dell’anima”?

Non è facile spiegare l’oscurità dell’anima: si tratta di una esperienza mistica. A volte, le persone sante lo ricevono come un dono particolare da parte di Dio. Permette loro di condividere la redenzioen dell’essere umano che si è distanziato da Dio attraverso il peccato. L’esperienza di Madre Teresa non ci insegnerà come “uscire” da questa oscurità. Ci può piuttosto insegnare come portarne il peso, nel caso in cui abbiamo l’onore di farne esperienza. Tuttavia, non si tratta certamente di una esperienza semplice. Nelle sue lettere, Madre Teresa l’ha descritta come una esperienza dell’assenza di Dio. Rimanere fedeli nella sofferenza ha un effetto spirituale sulle anime.