“Le migliaia di donne e uomini annegati nel Mediterraneo, i 700 bambini morti nella speranza di raggiungere un'esistenza serena, lontano dalla guerra e dalla miseria, sono muti e sofferenti testimoni di un fallimento drammatico. Ovunque volgiamo lo sguardo vediamo un numero ancora troppo elevato di membri della famiglia umana preda di tensioni irrisolte e inaccettabili limitazioni all'accesso a beni essenziali. Sono le radici e le conseguenze di quella che Vostra Santità ha efficacemente descritto come la terza guerra mondiale combattuta a pezzi". Lo ha scritto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio indirizzato al Papa in occasione della Giornata Mondiale della Pace che si celebra oggi.

Nonostante l’indifferenza – prosegue il Capo dello Stato – “vi sono segnali di speranza cha abbiamo il dovere di accogliere e di incoraggiare: questi segnali si intersecano tra loro e ripropongono sfide e opportunità che è compito primario e indifferibile delle Istituzioni e della società civile affrontare e cogliere per ampliare gli spazi di solidarietà, di libertà e di collaborazione tra popoli”.

La comunità internazionale – è convinto il Presidente della Repubblica – ascolta con “viva attenzione” le parole del Papa e in particolare il “richiamo alla fratellanza universale e alla pace, che impone alla coscienza morale dell'essere umano di continuare ad adoperarsi, anche con gli strumenti del progresso e della scienza, per la risoluzione dei molti e gravi problemi che affliggono l'umanità.

Dobbiamo – aggiunge Mattarella – cogliere l’invito del Papa “a ravvisare segnali di speranza” nella capacità dell'umanità di operare nella solidarietà, silenziosamente e discretamente, ma con efficacia”.

L’Italia – conclude il Presidente nella lettera al Pontefice – è pronta a fare la sua parte “come hanno dimostrato i numerosissimi salvataggi di vite umane in mare, la generosa accoglienza di profughi e migranti nel nostro Paese, il pressante invito alla famiglia europea per rendere più forti ed efficaci i meccanismi di solidarietà dell'Unione, il rinnovato impegno nella cooperazione allo sviluppo e nelle missioni di pace nonché il contributo politico al successo della Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici”.