"Questo esodo non si fermerà perché il Sud del mondo ormai si è messo in moto, fondamentalmente disperato". Sono le parole del Cardinale Arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, pronunciate in occasione della Messa a Genova per il Giubileo di senza fissa dimora e rifugiati cristiani. Questo fenomeno "non si fermerà di fronte a nessuna barriera, a nessun filo spinato o muro, questo è un dato da considerare con molta serietà, nella sua radice profonda che è il malessere e il disagio la disperazione di tanta gente".

"L’Europa - auspica il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana - faccia molto di più, ma potrà fare di più soltanto se ripenserà se stessa alle sue basi che non possono essere prevalentemente economiche, finanziarie e di profitto, ma devono essere anzitutto fondamentalmente delle basi spirituali e morali, che sono in linea con le loro radici che sono cristiane e religiose".

Non si tratta - precisa il Cardinale Bagnasco - di trasformare l'Europa in un "continente confessionale ma un continente che riconosce la propria storia, la propria sorgente, i doni di questa storia, che è una visione umanistica, profonda, globale. Staccandosi dalle proprie radici religiose e morali, e nella sua profonda prevalenza cristiana, si perde anche il senso della solidarietà, a livello dei paesi e dei popoli e ne vediamo già le conseguenze".

In questa fase e dinanzi a fenomeni globali come quello migratorio - conclude l'Arcivescovo di Genova - "ci deve essere una più profonda visione del mondo che non dica delle cose, non affermi dei grandi principi, ma sottobanco poi faccia i propri interessi".