L’emergenza immigrazione è al centro delle attenzione del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee. A ribadirlo, alla Radio Vaticana, è Padre Luis Okulik, segretario della Commissione Caritas in Veritate del Ccee.

“Siamo di fronte – denuncia Padre Okulik – ad una debolezza di tutto il sistema europeo. La tendenza di alcuni governi ad autogestire in modo molto drastico e chiuso queste emergenze crea molte difficoltà per l’insieme dei Paesi membri. Il fatto che i Paesi più esposti, perchè più vicini ai confini extraeuropei, debbano subire il maggior peso non è un principio di rispetto degli accordi della Comunità Europea”.

Padre Okulik parla anche del vertice straordinario convocato dall’Unione Europea per il prossimo 14 settembre. “Mi augurerei – auspica – che si capisca con una certa celerità di dover modificare alcune delle normative europee che riguardano i flussi migratori perchè hanno bloccato di fatto alcuni Stati nel prendere certe decisioni relative all’accoglienza dei migranti degli ultimi tempi. Ma soprattutto mi auguro che l’Europa abbia uno sguardo più complessivo sulla realtà che stiamo vivendo, cosa che la Chiesa Cattolica fa da sempre per il suo carattere universale. Credo che questo sinceramente possa dare un respiro maggiore alle risoluzioni che devono sempre partire dal rispetto della dignità di ogni persona. Altrimenti l’Unione Europaa non riesce a mantenersi in piedi come un faro di civiltà”.