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Moraglia: "Famiglia bene per la Chiesa e il mondo"

Il Patriarca Moraglia prega davanti alla Madonna della Salute |  | Patriarcato di Venezia Il Patriarca Moraglia prega davanti alla Madonna della Salute | | Patriarcato di Venezia

Venezia è in festa - come ogni anno - per celebrare la Madonna della Salute. Secondo la tradizione infatti l'intervento della Vergine nel 1631 fece cessare una pestilenza che aveva ucciso la metà degli abitanti la città. Stamane la messa solenne nella Basilica del Longhena presieduta dal Patriarca, Monsignor Francesco Moraglia.

Il tema del matrimonio tra uomo e donna è al centro dell'omelia del Patriarca. Alla Madonna della Salute il presule affida "il Vangelo del matrimonio e della famiglia. Solo Lei può intercedere presso Gesù per ottenere le grazie necessarie e testimoniare la gioia dell’amore fecondo fra l’uomo e la donna".

Commentando il brano evangelico delle nozze di Cana, Monsignor Moraglia riprende l'esortazione apostolica Amoris Laetitia che "svolge un’ampia riflessione sulla famiglia, bene della Chiesa e della società. Il nostro tempo è segnato da un forte individualismo, per cui l’istituto della famiglia è in conflitto col pensiero comune dominante ispirato da taluni media. Così, spesso usiamo il pronome io, poco il pronome noi. La famiglia oggi risente di tante fragilità, pur rimanendo risorsa per la Chiesa e la società. Torniamo a considerarla come bene per la Chiesa e il mondo".

Con il matrimonio - aggiunge il Patriarca di Venezia - "l’uomo e la donna si appartengono in modo nuovo. E così i due io sono uniti uno all’altro e, nello stesso tempo, s’impegnano per giungere alla pienezza del loro essere personale. L’individualismo è incompatibile col Vangelo sia in ambito spirituale, sia pedagogico, sia sociale, sia politico. Il matrimonio fa parte del progetto di Dio".

Sposarsi in chiesa - rammenta ancora Monsignor Moraglia - è "una decisone che richiede più attenzione e bisogna riflettere sullo stile di vita, perché coinvolge oltre alla nostra persona quella del coniuge; non bisogna avere fretta, ma riflettere su cosa facciamo e perché lo facciamo, sulla propria storia che ci plasma nel bene e nel male. Decidere, infatti, di sposarsi in Chiesa vuol dire sposarsi nel Signore, ossia fare alleanza con Lui. È necessario, quindi, saper bene che cosa esige il matrimonio cristiano e che cosa vuol dire viverlo come Dio l’ha progettato; esso è sacramento, ossia segno della sponsalità tra Dio e il popolo tra Cristo e la Chiesa".

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"L'amore sponsale, nel sacramento del matrimonio, non è solo - prosegue il Patriarca nell'omelia - un semplice sentimento umano o un puro atto di volontà, ma un lasciarsi raggiungere e portare dall’amore di Cristo; il sacramento del matrimonio è un piccolo ma realissimo riflesso dell’amore fedele di Cristo crocifisso per la sua Chiesa donato a un uomo e a una donna che si amano.È importante dire di nuovo, con chiarezza, che il sacramento del matrimonio chiede d’esser preparato, non improvvisato, celebrato al momento opportuno e non prima o in modo estemporaneo; è, il frutto di un cammino col Signore e si tratta di capire che il dono d’amore dell’uomo e della donna, come lo intende Gesù, è diverso da come lo intende il mondo. È necessario saper distinguere per unire!".