“Chi prende con serietà l’annuncio del Natale, ossia Dio che si fa uomo, deve mutare la propria vita perché, nel Bambino nato a Betlemme, appare la nuova umanità, quella che da sempre Dio vuole”. Lo scrive Monsignor Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia, nel messaggio in occasione del Natale.

Dopo aver augurato Buon Natale a giovani, bambini, anziani, famiglie, Moraglia si rivolge in particolare “ai deboli, ai dimenticati, ai malati, alle persone sole, a quanti hanno dovuto lasciare la loro terra e cercano un’accoglienza che sia autentica integrazione. Tale integrazione chiede che siano tutelati sia gli immigrati sia il popolo che li accoglie; entrambi devono poter vedere riconosciuti i loro diritti. Si tratta, insomma, di offrire e chiedere rispetto reciproco tenendo conto della dignità di ogni persona e della storia e della cultura di un territorio”.

Il Patriarca invita a guardare il Bambino di Betlemme in modo da poter “risvegliare un senso vivo di comunità e di popolo, spesso perduto, vincendo la forza di particolarismi sempre ricorrenti e interessi non lungimiranti. Guardare il Bambino susciti in noi la volontà e l’impegno di camminare insieme verso ciò che è bene, anzi, il è bene comune”. Riusciremo così ad “allargare i nostri orizzonti per provare a  perseguire progetti condivisi, ossia pensati, elaborati e portati avanti insieme e non da soli, così che durino nel tempo perché fondati sul vero bene di tutti”.

Domani Monsignor Moraglia  parteciperà al pranzo di Natale con i poveri presso il Centro Pastorale Cardinal Urbani di Zelarino.