"Fatti così crudeli rappresentano un segnale allarmante, non nuovo, anche se sconcertante per le modalità efferate e per l’assenza di un movente, ridotto alla curiosità  del vedere l’effetto della morte ma a danno degli altri". Lo afferma in una nota il Cardinale Agostino Vallini, Vicario del Papa per la Diocesi di Roma, commentando l’efferato delitto avvenuto qualche giorno fa al quartiere Collatino, periferia Est della Capitale: due giovani sotto effetto di droga e alcol hanno massacrato un ragazzo di 23 anni.

"Di fronte all’umiliazione della vita umana e alla profonda violazione inferta alla dignità dell’uomo – aggiunge il porporato - la comunità cristiana non può restare indifferente, ma direi che tutti sono chiamati ad un sussulto di responsabilità : le istituzioni, le agenzie educative, i mezzi di comunicazione. C’è un di più da mettere in gioco nel proprio impegno di ogni giorno sul terreno dell’educazione delle nuove generazioni, in una corale azione che veda impegnati la Chiesa, le famiglie, la scuola e ogni uomo e donna di buona volontà”.

“Restare inerti – sottolinea ancora il Cardinale – significherebbe assecondare la deriva di una cultura del nulla che manifesta sempre più i suoi segnali di morte".

"L’educazione alla vita buona – conclude Vallini – non è una questione che interessi solo la Chiesa. Ma, come la realtà ci dimostra, un terreno comune per chiunque coltivi la passione per l’uomo. Invertire la rotta si può, si deve, sostenendo i genitori nel cammino dell’educazione. La Chiesa di Roma ne avverte la grande responsabilità, e non mancherà di tenere alta l’attenzione sui temi educativi, anche in questo Anno giubilare. Educare a una vita buona è una speciale opera di misericordia”.