Advertisement

Papa Francesco: “L’amore di Dio è sconfinato”

Papa Francesco, Udienza giubilare |  | Alexey Gotovsky/ ACI Group
Papa Francesco, Udienza giubilare | | Alexey Gotovsky/ ACI Group
Papa Francesco, Udienza giubilare |  | Alexey Gotovsky/ ACI Group
Papa Francesco, Udienza giubilare | | Alexey Gotovsky/ ACI Group
Papa Francesco, Udienza giubilare |  | Alexey Gotovsky/ACI Group
Papa Francesco, Udienza giubilare | | Alexey Gotovsky/ACI Group
Papa Francesco, Udienza giubilare |  | Alexey Gotovsky/ ACI Group
Papa Francesco, Udienza giubilare | | Alexey Gotovsky/ ACI Group
Udienza Giubilare 10 settembre 2016 |  | Alexey Gotovsky/ ACI Group
Udienza Giubilare 10 settembre 2016 | | Alexey Gotovsky/ ACI Group

E’ la “redenzione”, l’amore di Dio che salva ogni uomo, il tema principale dell’Udienza Giubilare del 10 settembre di Papa Francesco. “La parola “redenzione” è poco usata – dice il Papa - eppure è fondamentale perché indica la più radicale liberazione che Dio poteva compiere per noi, per tutta l’umanità e per l’intera creazione”.

Il Papa per la sua catechesi giubilare commenta la lettera di San Pietro: “Sembra che l’uomo di oggi non ami più pensare di essere liberato e salvato da un intervento di Dio; si illude infatti della propria libertà come forza per ottenere tutto”. Ed è questa libertà che porta l’uomo alla schiavitù, ma “Dio ci liberi da ogni forma di indifferenza, di egoismo e di autosufficienza”.

“Lui è l’Agnello che è stato sacrificato per noi – esclama Francesco -perché noi potessimo ricevere una nuova vita fatta di perdono, di amore e di gioia. Tutto ciò che Lui ha assunto è stato anche redento, liberato e salvato. Certo, è vero che la vita ci mette alla prova e a volte soffriamo per questo. Tuttavia, in questi momenti siamo invitati a puntare lo sguardo su Gesù crocifisso che soffre per noi e con noi, come prova certa che Dio non ci abbandona”.

Il Papa continua la sua catechesi con una riflessione che vuole essere anche un invito: “L’amore di Dio è sconfinato: possiamo scoprire segni sempre nuovi che indicano la sua attenzione nei nostri confronti e soprattutto la sua volontà di raggiungerci e di precederci. Tutta la nostra vita, pur segnata dalla fragilità del peccato, è posta sotto lo sguardo di Dio che ci ama. Più noi siamo nel bisogno, più il suo sguardo su di noi si riempie di misericordia”. Francesco conclude il discorso ripetendo con i presenti il Salmo che riassume il senso della catechesi di oggi: “Con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione”.

Nel saluto finale ai pellegrini italiani il Papa rivolge il suo pensiero al Servizio Nazionale della Protezione Civile che oggi doveva
essere presente, e che ha annullato la partecipazione per continuare l'opera di soccorso e assistenza alle popolazioni colpite dal terremoto il 24 agosto scorso. "Li ringrazio per la dedizione e il generoso aiuto offerto in questi giorni, grazie fratelli e sorelle", ha detto Francesco.

Advertisement

Un pensiero anche a coloro che in questi giorni hanno partecipato al Giubileo delle Università, sono giunti in più di 1500 a Roma.

Inoltre, fa sapere un tweet dell'Osservatore Romano, il Papa prima dell'Udienza Giubilare si è fermato a salutare un ragazzo malato e lo ha cresimato.