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Papa Francesco invita a superare una “religiosità abitudinaria e scontata”

Papa Francesco all'Angelus | Papa Francesco affacciato dalla finestra del suo appartamento nel Palazzo Apostolico per la recita dell'Angelus domenicale | Daniel Ibanez / ACI Group Papa Francesco all'Angelus | Papa Francesco affacciato dalla finestra del suo appartamento nel Palazzo Apostolico per la recita dell'Angelus domenicale | Daniel Ibanez / ACI Group

È l’itinerario di fede dei discepoli di tutti i tempi, quello che seguono i primi apostoli, i quali vanno ad incontrare personalmente Gesù. Perché – sottolinea il Papa – “soltanto un incontro personale con Gesù genera un cammino di fede”. E questo incontro, nutrito con la preghiera e la meditazione, ci fa superare la “religiosità abitudinaria e scontata” da cui Francesco mette in guardia.

Dopo la Messa per la Giornata Mondiale per il Migrante e Rifugiato, Papa Francesco sale nel suo appartamento nel Palazzo Apostolico, per il consueto Angelus domenicali. C’è, nelle sue parole, l’annuncio di spostamento di data.

La Giornata Mondiale per il Migrante e Rifugiato, nata dalla straordinaria intuizione di Benedetto XV, si svolgerà da oggi in poi la seconda domenica di settembre. Quindi, la 105esima Giornata Mondiale per il Migrante e il Rifugiato, segno della sollecitudine della Chiesa per il popolo migrante da più di un secolo, si terrà domenica 8 settembre 2019.

Come di consueto, prima della preghiera dell'Angelus il Papa si sofferma sul Vangelo del giorno: Giovanni Battista che indica Gesù, i primi discepoli – tra cui Andrea – che lo seguono, Gesù che li invita a casa loro, Andrea che presenta a Gesù il fratello Simone, che da allora sarà ribattezzato Cefa, Pietro.

Il racconto evangelico – spiega Papa Francesco – presenta una dinamica che si muove “tra epifania e sequela, tra manifestazione e vocazione”, e al centro di questa dinamica la domanda chiave di Gesù: “Che cosa cercate?” La rivolge ai primi discepoli, la rivolge anche a Maria Maddalena, quando questa andrà alla tomba lasciata vuota dal Cristo risorto.

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Sottolinea Papa Francesco: “Ognuno di noi, in quanto essere umano, è alla ricerca: ricerca di felicità, di amore, di vita buona e piena. Dio Padre ci ha dato tutto questo nel suo Figlio Gesù”.

Fondamentale, in questa ricerca, “il ruolo di un vero testimone”, e questo ruolo è svolto da Giovanni, che orienta “i discepoli verso Gesù”, il quale a sua volta “li coinvolge in una nuova esperienza” di cui i discepoli “non potranno più dimenticare la bellezza”, tanto che “l’evangelista ne annota persino l’ora” – le quattro del pomeriggio.

Chiosa Papa Francesco: “Soltanto un incontro personale con Gesù genera un cammino di fede e di discepolato. Potremmo fare tante esperienze, realizzare molte cose, stabilire rapporti con tante persone, ma solo l’appuntamento con Gesù, in quell’ora che Dio conosce, può dare senso pieno alla nostra vita e rendere fecondi i nostri progetti e le nostre iniziative”.

Insomma, non basta avere una immagine di Dio “basata sul sentito dire”, ma bisogna andare alla ricerca del Maestro divino. Per questo, quando i discepoli chiedono a Gesù dove dimori, fanno una domanda “dal senso spirituale forte”, perché racchiude il desiderio di stare con Lui.

Papa Francesco spiega dunque che “la vita di fede consiste nel desiderio ardente di stare con il Signore, e dunque in una ricerca continua del luogo dove Egli abita”, ed è per questo che siamo “chiamati a superare una religiosità abitudinaria e scontata, ravvivando l’incontro con Gesù nella preghiera, nella meditazione della Parola di Dio e nella frequenza ai Sacramenti, per stare con Lui e portare frutto grazie a Lui, al suo aiuto, alla sua grazia”. 

"Cercare Gesù, incontrare Gesù, seguire Gesù: questo è il cammino", sottolinea Papa Francesco.

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I saluti sono ovviamente dedicati a migranti e rifugiati: Papa Francesco ribadisce le quattro parole “accogliere, proteggere, promuovere e integrare” che rappresentano le linee guida della Santa Sede nell’affrontare il fenomeno migratorio. E poi rivolge un saluto speciale alla comunità latinoamericana di Santa Lucia a Roma, che compie il suo 25esimo: rappresentanti di questa comunità hanno portato l’offertorio al Papa durante la Messa della mattina.

Papa Francesco chiede anche preghiere per il viaggio in Cile e Perù, che comincia domani e termina il 22 gennaio. Ieri, come sempre prima di un viaggio internazionale, il Papa è stato a Santa Maria Maggiore per affidare il viaggio alla Madonna