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Papa Francesco: “Pietro e Paolo, la prova che Dio non ci abbandona mai”

Papa Francesco all'Angelus  | Papa Francesco benedice la folla al termine di un Angelus | L'Osservatore Romano / ACi Group Papa Francesco all'Angelus | Papa Francesco benedice la folla al termine di un Angelus | L'Osservatore Romano / ACi Group

È la festa dei Santi Pietro e Paolo, e - dopo aver salutato i nuovi arcivescovi metropoliti e i cardinali che sono giunti per il concistoro del 28 giugno – Papa Francesco incentra tutto l’Angelus sulle “colonne” sulle quali si è poggiata “la costruzione visibile della Chiesa”.

Perché sia Pietro che Paolo – dice il Papa – hanno “suggellato con il proprio sangue la testimonianza resa a Cristo con la predicazione e il servizio alla nascente comunità cristiana”.

Le letture del giorno – nota Papa Francesco – parlano di un San Pietro imprigionato, che sperimentò l’avversione al Vangelo “già a Gerusalemme”, ma che fu “salvato in modo miracoloso” e così poté portare a termine la sua “missione evangelizzatrice”.

E anche Paolo ha una esperienza simile, perché “inviato dal Risorto in molte città presso le popolazioni pagane, egli incontrò forti resistenze sia da parte dei suoi correligionari che da parte delle autorità civili. Scrivendo al discepolo Timoteo, riflette sulla propria vita e sul proprio percorso missionario, come anche sulle persecuzioni subite a causa del Vangelo”.

Pietro e Paolo, hanno un percorso comune, inviati ad annunciare il Vangelo “in ambienti difficili e in certi casi ostili”, dimostrando con la loro storia che “il Signore è sempre al nostro fianco, cammina con noi, non ci abbandona mai”.

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“Specialmente nel momento della prova – dice il Papa - Dio ci tende la mano, viene in nostro aiuto e ci libera dalle minacce dei nemici”. Papa Francesco ricorda poi che “il nostro vero nemico è il peccato, e il Maligno che ci spinge ad esso”, e solo quando “ci riconciliamo con Dio”, specialmente nella confessione dove riceviamo “la grazia del perdono”, siamo “liberati dai vincoli del male e alleggeriti dal peso dei nostri errori”.

Solo allora – prosegue il Pontefice – “possiamo continuare il nostro percorso di gioiosi annunciatori e testimoni del Vangelo, dimostrando che noi per primi abbiamo ricevuto misericordia”.

E, dopo la preghiera dell’Angelus, il Papa ricorda la Messa concelebrata con i cinque nuovi cardinali, durante la quale ha benedetto i palli degli arcivescovi metropoliti nominati nell’ultimo anno. In particolare, incoraggia i nuovi arcivescovi a “proseguire con gioia la loro missione al servizio del Vangelo, in comunione con tutta la Chiesa”.