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Parma, la Cina e un sogno... la vita di San Guido Conforti

Nonostante la pessima salute che lo accompagnò sempre e gli impedì di abbracciare completamente in prima persona la vita missionaria fu instancabile nel sostenerne il risveglio nel clero e nei seminari

San Guido Maria Conforti | San Guido Maria Conforti | ACI Stampa
San Guido Maria Conforti | San Guido Maria Conforti | ACI Stampa
San Guido Maria Conforti |  | Wikipedia pubblico dominio
San Guido Maria Conforti | | Wikipedia pubblico dominio

Nella mente di un giovane sognare lidi lontani ed epiche battaglie spirituali per portare la fede certamente è uno degli ideali più nobili ed alti. Questo è quello che brilla nella mente ed arde nel cuore di un giovane ragazzo emiliano che si chiama Guido Conforti (1865-1931).

Alto, robusto e di bell’aspetto… però non basta ad essere un missionario gesuita o salesiano perché a quanto pare la Divina Provvidenza ha pensato ad altro per lui, ma non tanto lontano dalle sue aspettative. Ciò è dimostrato dal fatto che il ragazzo ha fatto già domanda per entrare in un ordine missionario quale la Compagnia di Gesù o la Società Salesiana però è un nulla di fatto in quanto la salute non gli permette di poter continuare a coltivare tale sogno. Questo però non frena i propri ideali. Infatti il giovane Guido Conforti confermando il proprio amore a Cristo entra in seminario ed il 22 settembre 1878 è ordinato sacerdote.

Ma il sogno non si spezza e non finisce. Divenuto vicario per la diocesi di Parma fonderà un istituto religioso i Missionari Saveriani (4 marzo 1906) con lo scopo di essere una compagine unita di ideale missionario per portare Cristo a chi non lo conosceva. Il nome deriva dalla grande devozione che Don Guido nutriva per San Francesco Saverio, modello missionario, a cui esso ispirerà tutta la propria vita sacerdotale.

In vita il Conforti viaggerà moltissimo in più territori financo in Cina per radicare la propria istituzione. Ordinato vescovo di Ravenna (1902) prima e dopo di Parma (1908) non sarà solo un pastore amorevole ma si darà da fare instancabilmente per tutelare i più poveri e derelitti della sua diocesi. La sua attività non conoscerà tramonto se non quel 5 novembre 1931 in cui il suo cuore cesserà di battere.

Quindi quel desiderio apparentemente rimasto inappagato sarà il leitmotiv che guiderà i suoi occhi attraverso il mondo superando i confini della propria cittadina per approdare in un continente dove Cristo tramite l'opera di questo giovane vescovo potrà efficacemente concretizzarsi. Ecco come agisce Dio nel cuore dell'uomo: silenziosamente parla ed alimenta un sogno che, nel tempo giusto, diviene realtà.

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Viene canonizzato da Benedetto XVI il 23 ottobre 2011.