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Parte l'iniziativa dei cittadini europei per difendere il matrimonio naturale

La presentazione della iniziativa a Roma |  | Angela Ambrogetti La presentazione della iniziativa a Roma | | Angela Ambrogetti

Essere cittadini europei significa anche sapere partecipare attivamente alla vita legislativa. Ecco perché sta partendo una nuova iniziativa popolare che riguarda l’articolo 9 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unuione europea (UE) che tutela gli Stati Membri dalle interferenze dell’Unione Europea nell’ambito della famiglia e del matrimonio.

"Nel corso del tempo l’UE- spiegano gli organizzatori nel loro comunicato- ha adottato un crescente numero di atti normativi attinenti al matrimonio e alla famiglia, come l’art. 81.3 del Trattato sul Funzionamento dell’UE (TFUE) (un testo che di fatto conferisce una competenza legislativa alla UE in materia, sebbene sotto stringenti condizioni), la Direttiva 2004/38/CE (sul diritto dei cittadini UE e delle loro famiglie alla libera scelta della propria residenza nell’UE), o come la Direttiva 2003/86/CE (riguardante il ricongiungimento famigliare).  L’UE ha adottato anche atti normativi che, sebbene rivolti ad altre materie, contengono riferimenti e talvolta persino definizioni di famiglia, come ad esempio la Direttiva 2012/29/UE (su diritti, sostegno e protezione delle vittime di crimini)."

Inoltre le differenze tra le legislazioni nazionali degli Stati Membri su matrimonio e famiglia continuano ad ampliarsi: mentre alcuni Paesi (come Regno Unito, Belgio...) ritengono che l’unione tra persone dello stesso sesso possa costituire un matrimonio, altri hanno incluso nel loro Costituzioni disposizioni secondo cui il matrimonio è fondato sull’unione di un uomo e di una donna (Croazia, Ungheria…). Analogamente, alcuni Paesi consentono la pratica della maternità surrogata (Regno Unito, Grecia…), mentre altri la vietano (Francia, Spagna, Italia…).

In questo contesto, divenuti incomprensibili e difficili da attuarsi, gli atti normativi dell’UE conducono a contraddizioni e tensioni.

Ecco perché è nato un nuovo comitato di cittadini Mum, Dad & Kidd che ha presentato alla Commissione Europea lo scorso15 ottobre 2015, una nuova Iniziativa dei Cittadini Europei con cui si richiede alla UE di adottare un'unica definizione di famiglia, fondata sul matrimonio e sulla discendenza.

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La iniziativa è stata presentata a Roma a pochi passi da San Pietro, ma i giornalisti prestito erano pochi. Evidente che quando si parla di iniziative di cittadini in Europa l’interesse dei grandi gruppi che gesticono i media europei cala. Difficile che così possa crescere una vera coscienza politica popolare.

La proposta di definizione di matrimonio come unione stabile tra un uomo e una donna corrisponde al terreno comune delle legislazioni di tutti gli Stati membri dell'UE. Di conseguenza, solo questa definizione è idonea a garantire il rispetto dell'articolo 9 della Carta dei diritti fondamentali. La proposta di definizione di famiglia è fondata sul matrimonio e la discesa.

Il quadro normativo della Iniziativa dei Cittadini Europei è stabilita dai Trattati UE e dal Regolamento UE 211/2011.

Il comitato dei cittadini Mum, Dad & Kids, è composto da 9 membri, che sono cittadini di 8 diversi Stati Membri: Edit Frivaldszky (President, rappresentante) Ungheria Roger Kiska (1. Vice-President, vice-rappresentante) Slovacchia Maria Hildingsson  (2. Vice-Presidente) Svezia Aleksander Stępkowski Polonia Ludovine de La Rochère Francia Grégor Puppinck Francia Željka Markći Croazia Paul Moynan Regno Unito José Manuel Veiga de Macedo Portogallo Il Professor Robert Spaemann (Germania) è membro onorario di questo comitato. L’iniziativa è aconfessionale e tutti sono invitati a partecipare secondo le norme dell’ UE per cui sette cittadini di sette paesi diversi possono prendere una iniziativa da presentare alla Commissione.

Ora lo scopo è arrivare a un milione di firme per sostenere la petizione e dimostrare che essere cittadini europei significa essere attivi.

 

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