La Nostra Aetate, la dichiarazione conciliare sui rapport con le altre religioni non cristiane, fa 50 anni il 28 ottobre, e per celebrarla c’è una mostra tutta dedicata al rapport tra Giovanni Paolo II e gli Ebrei al Braccio di Carlo Magno. Ma perché questa mostra ha luogo ora e non nel periodo dell’anniversario della Nostra Aetate? “Colpa” – si fa per dire – del Giubileo della Misericordia volute da Papa Francesco. Perché lì dove è la mostra, nel Braccio di Carlo Magno, saranno allestiti dei confessionali.

Non è la prima volta che accade. Il Braccio di Carlo Magno, vale a dire il corridoio che sale su verso la basilica al termine del semicerchio del lato sinistro del Colonnato, fu ristrutturato proprio per il Giubileo del 2000. Luogo ideale per mostre ed esposizioni sul lato della Basilica di San Pietro, nel Braccio vennero allestiti ben otto confessionali. Servivano a supportare il numero di fedeli che sarebbero arrivati per confessarsi. Perché è vero che i Penitenzieri - ovvero coloro che sono incaricati di celebrare il Sacramento della Riconciliazione – erano presenti in massa nella Basilica di San Pietro. Ma, dato che Giovanni Paolo II aveva detto che propio la confessione era il Sacaramento della Penitenza come il nucleo del Giubileo, c’era il rischio di superlavoro.

Ecco allora la necessità di stabilire dei confessionali anche furoi dal recinto della Basilica, nel Braccio di Carlo Magno appunto. Nel 2000, si alternarono nei confessionali 250 confessori, tutti sacerdoti residenti a Roma, spesso membri della Curia romana che avevano dato la disponibilità a confessare soprattutto nel pomeriggio, quando avevano terminato gli incarichi dell’ufficio. Erano stati circa 80 I sacerdoti di Curia che si erano prestati all’ufficio.

Sarà così anche per questo Anno Santo Straordinario, tutto dedicato alla misericordia? In Vaticano probabilmente ci sperano, e per questo sis ono già appaltati lo spazio del Braccio di Carlo Magno. Così, la mostra è stata allestita in un periodo diverso, dal 29 luglio al 17 settembre, per dare tempo di sistemare il Braccio in modo che tutto sia pronto per l’apertura del Giubileo l’8 dicembre.