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Per le campagne delle Marche si incontrano i santi

San Serafino da Montegranaro |  | Gianluca Giorgio San Serafino da Montegranaro | | Gianluca Giorgio

In un piccolo paese della Marche nel 1540 nacque un bambino in una famiglia di poveri contadini: Felice Rapagnano. Fino a che visse in famiglia fece la vita, povera e dimessa, del pastore, ma dopo la morte del padre raggiunse e coronò il suo sogno: diventare frate cappuccino.

Quando era ragazzo e portava al pascolo le pecore, e contemplando la bella campagna picena, si raccoglieva spesso in preghiera e chiedeva a Dio di amarlo e di poter far capire all'uomo quanto poteva esser bello servirlo ma di più amarlo.

Ma ritorniamo al suo sogno...

Fece domanda e fu accolto come fratello laico. I religiosi che assumono tale nome sono consacrati - non sacerdoti - che si occupano delle più varie mansioni ed in modo particolare attendere alla carità.

La sua vita non cambiò di molto giacché anche in famiglia praticava penitenze e digiuni ed era spesso visto assorto nella preghiera ma il convento per lui segnò il confine del Paradiso. W secondo l'uso dei cappuccini di allora assunse anche un nuovo nome: Serafino da Montegranaro.

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Da questo momento divenne frate questuante e addetto all'orto ma se questo era il suo incarico ufficiale, il suo fine era un altro:convertire al cuore di Cristo le persone che incontrava sulla strada.

Parlava con il suo accentò marcato e forte, tipico della buona gente di quelle zone, e raccontava di Dio, guariva i malati ed offriva sempre una buona parola ed una pagnotta di pane fresco a chi la chiedeva. Chiunque si riferisse a lui non tornava a mani vuote e con il cuore triste.

Di giorno girava per le campagne della sua regione e di notte passava lunghe ore davanti al Santissimo Sacramento parlando a tu per tu con il Signore. Non sapremo mai cosa si dicessero in quei colloqui ma sicuramente vivevano di amore per l'umanità sofferente e bisognosa di Redenzione e Carità.

Sempre sereno e raccolto in sè stesso, a chi gli chiedeva la regola della santità mostrava tutto il suo corredo: un crocifisso ed una corona del rosario e con questo si fece santo.

Malato, Serafino morì a 63 anni dopo aver ricevuto i Sacramenti.

I confratelli increduli glieli amministrarono sperando che la mattina dopo fosse in coro in preghiera invece il giorno seguente il piccolo fraticello prese un'altra strada più grande della chiesa ma stavolta non più davanti al Signore, ma alla presenza del Signore che lo aveva fatto entrare nella beatitudine di chi amando conosce la dolcezza di Dio e la segue.

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