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Predica di Avvento, Cantalamessa: “L’Onnipresenza di Cristo nel Tempo”

Seconda predica di Avvento |  | L'Osservatore Romano, ACI Group Seconda predica di Avvento | | L'Osservatore Romano, ACI Group

Il Predicatore della Casa Pontificia, Padre Raniero Cantalamessa, ha tenuto stamane in Vaticano alla presenza di Papa Francesco la seconda ed ultima predica di Avvento sul tema “Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre”. Dopo aver meditato, la volta scorsa, sul posto che la persona di Cristo occupa nel cosmo, il cappuccino vuole dedicare questa seconda riflessione al posto che “Cristo occupa nella storia umana; dopo la sua presenza nello spazio, quella nel tempo”. 

“Cristo è il centro della linea del tempo, colui al quale tutto tende prima di lui e dal quale tutto dipende dopo di lui. Definendosi l’Alfa e l’Omega della storia, il Risorto assicura che non solo egli riunisce in sé il principio alla fine, ma è lui stesso quel principio imprecisato e quella fine imprevedibile, l’autore della creazione e della consumazione”, osserva Padre Cantalamessa.

Ma cosa si intende per Onnipresenza di Cristo nella storia e nel tempo? Il cappuccino prova a spiegarlo: “Essa non è una presenza astratta e uniforme. Si attua in modo differenziato nelle diverse fasi della storia della salvezza. Cristo è lo stesso, ieri, oggi e sempre, ma non con la stessa modalità. Egli è presente nell’Antico Testamento come figura, è presente nel Nuovo Testamento come evento ed è presente nel tempo della Chiesa come sacramento. La figura annuncia, anticipa e prepara l’evento, mentre il sacramento lo celebra, lo rende presente, lo attualizza e, in certo senso, lo prolunga. In questo senso la liturgia ci fa dire a Natale: ‘Hodie Christus natus est, hodie Salvator apparuit’: Oggi Cristo è nato, oggi è apparso il Salvatore”.

Da qui arriva il centro della meditazione di Cantalamessa: “Cristo è riconosciuto come il baricentro del tempo e della storia non deve essere per un cristiano un motivo di orgoglio e di trionfalismo, ma l’occasione per un austero esame di coscienza. La domanda da cui partire è semplice: Cristo è anche il centro della mia vita, della mia piccola storia personale? Del mio tempo? Vi occupa un posto centrale solo in teoria, o anche di fatto? È una verità solo pensata, o anche vissuta?”.

Conclude Padre Raniero: “Davanti a Dio il tempo migliore della vita non è quello più pieno di possibilità e di attività, ma quello più pieno di Cristo perché esso si inserisce già nell’eternità”.

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