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Riforma della Curia, qualche timido sviluppo

Padre Federico Lombardi  | Padre Federico Lombardi illustra ai giornalisti l'XI riunione del Consiglio dei Cardinali, 16 settembre 2015 | Marco Mancini / ACI Group Padre Federico Lombardi | Padre Federico Lombardi illustra ai giornalisti l'XI riunione del Consiglio dei Cardinali, 16 settembre 2015 | Marco Mancini / ACI Group

Di certo, sembra ci sia solamente il fatto che si farà una Congregazione Laici, Famiglia e Vita. Ed è la decisione più imminente, i cui tempi spettano solo al Papa. Mentre c’è ancora da aspettare per definire i contorni di una nuova super-congregazione Carità, Giustizia e Pace, anche quella emersa dalle riunioni dei cardinali. La decima riunione del Consiglio dei Cardinali che si conclude oggi ha ancora, dunque, conclusioni interlocutorie.

E non può che essere così, spiega padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, in un briefing con i giornalisti. “E’ tutto un work in progress,” dice quasi fuori microfono, scherzando. E poi spiega che “i cardinali non sono solo chiamati a discutere una riforma della Curia, sono anche chiamati a consigliare il Papa sul governo della Chiesa universale. E il Papa li ascolta.”

Facile, dunque, che non si segua una rigida road map, ma piuttosto si raccolgano le sensazioni di quello che è necessario. E la cosa più urgente è sembrata appunto essere la super congregazione Famiglia, Laici e Vita. Per studiarne la fattibilità, il Papa ha chiamato un consigliere, il cardinal Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano, che il Papa deve stimare molto, tanto che lo ha inserito tra i membri di nomina pontificia del prossimo Sinodo dei Vescovi.

Il cardinal Tettamanzi è stato ascoltato dai cardinali, orfani del loro coordinatore, il Cardinal Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, rimasto in patria per questioni di salute: tornerà in forma per il Sinodo. Ai cardinali, l’arcivescovo emerito di Milano ha spiegato pro e contro del progetto, e questi hanno pensato che i pro fossero più dei contro. Il Pontificio Consiglio della Famiglia, dal canto suo, sembra sia stato attivissimo per far pendere la bilancia in suo favore, puntando anche all’inserimento del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli Studi sul Matrimonio e la Famiglia sotto l’ombrello del dicastero, alla pari della Pontificia Accademia per la Vita.

Ora sarà il Papa a decidere se, come e quando stabilire la nuova super congregazione. Probabile si farà un motu proprio, stabilendo l’istituzione della nuova congregazione e lasciando tutto come è, almeno per il momento. Un percorso simile a quello che è stato fatto per lo stabilimento della Segreteria della Comunicazione.

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Il Prefetto della Segreteria per la Comunicazione, Mons. Dario Edoardo Viganò, è stato anche lui ascoltato dal Consiglio dei Cardinali. Ha messo in luce che si è stabilita una commissione di esperti e di operatori del settore (“Chi siano, non saprei dire,” chiosa padre Federico Lombardi) per definire gli Statuti della Segreteria, e poi il regolamento sulla base del quale si divulgheranno le informazioni. “I nuovi documenti riguarderanno la Segreteria per la Comunicazione ‘a regime,’ spiega padre Lombardi. Vale a dire che non rappresentano una fotografia del lavoro che sta facendo la Segreteria in questo momento, chiamata ad un difficile compito di organizzazione.

Mentre ancora non si è deciso – se ne discuterà ancora – se fare una Congregazione Carità, Giustizia e Pace, che andrebbe ad inglobare i Pontifici Consigli Cor Unum, Giustizia e Pace, Migranti, Pastorale Sanitaria. Raccontano che tra i dubbi ci sarebbe la scomparsa della parola “migranti” dai dicasteri del Papa, giudicata controproducente in un momento in cui il Papa sta raddoppiando il suo impegno per l’accoglienza. Una delle ipotesi è quella di fare del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti una Commissione Pontificia, sotto la Congregazione dei Vescovi, come era in origine. Ma anche questo, è tutto da verificare.

Si è parlato – racconta padre Federico Lombardi – anche di possibili nuove procedure per la selezione di candidati all’episcopato, “più specificamente sulle qualità e i requisiti dei candidati alla luce delle esigenze del mondo di oggi, e sulla relativa raccolta delle informazioni. Naturalmente il tema dovrà essere approfondito e sviluppato in rapporto ai Dicasteri competenti interessati.”

Tra gli argomenti toccati, anche l’attuazione delle proposte per affrontare il caso degli abusi sui minori. A giugno, fu annunciata l’istituzione di un tribunale ad hoc per i vescovi che in qualche modo non avevano denunciato gli abusi. Restano comunque da definire le procedure, e anche il modo in cui questo tribunale sarà istituito all’interno della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Appuntamento ora all’11 e il 12 dicembre, per un’altra sessione del Consiglio dei Cardinali.