Advertisement

Rifugiata; il libro della Custodia di Terra Santa per sostenere i siriani

La copertina del libro  |  | Edizioni Terra Santa La copertina del libro | | Edizioni Terra Santa

Più di un libro,  perché è fatto di immagini e di testo entrambi essenziali per il  racconto. Tessa Julià Dinarès, insegnante catalana scrive, Anna Gordillo Torras, artista di talento, disegna.

Gli occhi del racconto sono quelli di una bimba siriana che si pone delle domande: “Perché mi hanno svegliato? Perché ho dovuto alzarmi in tutta fretta?  È ancora notte. Stiamo andando via e prendiamo poche cose. Le facce di tutti riflettono paura e tristezza. Il mio papà mi prende per mano con forza e quasi mi fa male. Mi viene voglia di piangere. Ma non voglio piangere. Dove stiamo andando? E perché corriamo?”.

Un libro che è anche voglia di speranza alimentata anche dalla Custodia di Terra Santa e infatti in coda il volume riporta una breve descrizione dei progetti sociali per i rifugiati sostenuti dalla Custodia di Terra Santa nelle isole greche di Rodi e Kos, a favore dei quali sono destinati i proventi del libro. In Siria 13 milioni e mezzo di persone necessitano di aiuti umanitari; 6 milioni e 300 mila sono sfollati interni; centinaia di migliaia hanno affrontato tragici viaggi in mare per cercare protezione; quasi 3 milioni di siriani sotto i 5 anni sono cresciuti vedendo solo la guerra; e 4 milioni e 900 mila, in maggioranza donne e bambini, sono rifugiati negli Stati confinanti, sottoponendo i Paesi ospitanti a un grande sforzo nel sostenere le ripercussioni politiche, sociali ed economiche.

Ecco perché i Commissari di Terra Santa di lingua italiana hanno scelto di sostenere i progetti in favore dei rifugiati portati avanti da fra John Luke Gregory nelle due isole greche, dove i frati minori francescani hanno una presenza antichissima. Kos è stata investita in pieno dall’arrivo di persone in fuga (con punte di 58 mila richiedenti asilo). Sull’isola esiste un hot-spot per l’accoglienza, l’identificazione e lo smistamento che è stato pensato per 600 persone, ma che a fine 2017 ne ospita in realtà 3 mila, in gravi difficoltà.

Il centro per rifugiati di Rodi, ospitato nell’ex mattatoio dell’isola, ospitava a fine 2017 un centinaio di persone, tra cui minori non accompagnati e anche giovani e coppie. La struttura è fatiscente e le condizioni sanitarie gravi. In più, i frati francescani di Rodi assistono 250 persone con aiuti in vestiario, medicine e pacchi alimentari. Il progetto di assistenza, con un occhio di riguardo ai minori non accompagnati, è seguito personalmente da fra John Luke. L’impegno dei frati minori in favore dei rifugiati a Rodi e Kos si inquadra in un più ampio orizzonte di aiuti e di progetti umanitari che riguarda la Siria e il Libano.

Advertisement

Rifugiata. L’odissea di una famiglia Edizioni Terra Santa, Milano 2018