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Ringraziamento, pentimento, testimonianza: le tre parole per la commemorazione di Lund

Il cardinale Koch e Martin Junge |  | FLM e PCUC Il cardinale Koch e Martin Junge | | FLM e PCUC

L’idea di fondo è che stavolta sarà differente. Una comunicato congiunto del segretario generale della Federazione Luterana Mondiale e del cardinale Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’ Unità dei cristiani, lo ricorda e rimette al centro alcune questioni. 

“Questo evento storico riflette i progressi compiuti in cinquant'anni di dialogo internazionale cattolico-luterano. Iniziato dopo le decisioni importanti prese dal Concilio Vaticano II, il dialogo ha creato comprensione reciproca, ha contribuito a superare molte differenze e maggiore fiducia. Ed è stata affermata la convinzione comune che è più ciò che ci unisce rispetto a quanto ci divide”.

Da qui nascono alcune riflessioni sul lavoro comune in contesti difficili, di persecuzione, oppressione e sofferenza.

Il comunicato ricorda la Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione del 1999: “Con questa dichiarazione, cattolici e Luterani hanno superato gli effetti disgreganti della controversia chiave del XVI secolo. Questa pietra miliare nelle relazioni ecumeniche tra cattolici e luterani costituisce il fondamento teologico per la Commemorazione comune che rende possibile l'impegno pubblico ad allontanasi dai conflitti del passato e ad aprirsi all’ unità cui la Chiesa è chiamata”.

La commemorazione avrà come tema: "Dal conflitto alla comunione una speranza comune” ed anche il titolo di una relazione della Commissione internazionale luterana sull’unità.

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Un rapporto in cui si sottolineano anche gli argomenti che ancora richiedono ulteriori discussioni e accordo teologico, in particolare la comprensione della Chiesa, il ministero ordinato e l'Eucaristia.

Ecco allora le diverse fasi del programma della Commemorazione: il ringraziamento, il pentimento e l'impegno di testimonianza comune.

Si inizia con il ringraziamento per la diffusione del dono della Parola di Dio e per i doni e la conoscenza comune.

Poi il pentimento per la perduta unità. Il testo della dichiarazione riporta “unità della Chiesa”, ma in effetti si tratta di “unità dei cristiani”. La Chiesa di Cristo è una, sono appunto i cristiani ad essere divisi.

Pentimento per le sofferenze inflitte alla gente per la strumentalizzazione della controversia teologica.

Eccoci all’impegno allora per una testimonianza comune: “perché mentre luterani e cattolici continuano nella ricerca dell'unità, nulla impedisce la loro testimonianza comune per la gioia, la bellezza e la potere di trasformazione della fede, in particolare servendo i poveri, gli emarginati e gli oppressi”.

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I primi due punti saranno messi in evidenza nella preghiera in cattedrale a Lund e nella dichiarazione comune che sarà firmata da Papa Francesco e dal vescovo Munib Younan, e il terzo sarà il tema al centro dell’evento all'Arena di Malmoe, che può ospitare fino a 10.000 partecipanti. Nel corso di questo evento pubblico sarà firmato un accordo di collaborazione tra il World Service Federazione luterana mondiale, che attualmente serve oltre 2,3 milioni di rifugiati a livello globale, e la Caritas Internationalis, presente in 164 paesi in tutto il mondo.

Canti e testimonianze comuni anche per dimostrare che la Riforma nasce da altri movimenti e che in un mondo segnato da conflitti e violenza luterani e cattolici devono portare insieme la Parola di Dio.

Per cui “vale la pena di restare in dialogo; è possibile lasciarsi i conflitti alle spalle; l'odio e la violenza, anche per motivi religiosi, non devono essere banalizzati, tralasciati o solo giustificati, ma decisamente respinti; e una storia dolorosa non esclude un futuro luminoso”.

Riconciliazione e speranza, questa la strada e la “commemorazione congiunta sarà di grande incoraggiamento per cattolici e luterani  per la loro testimonianza comune in un mondo ferito e spezzato e darà la motivazione per impegnarsi in un dialogo ancora più appassionata in modo che le ultime differenze siano superate e l'unità che si spera possa essere ricevuta e celebrata”.