Messa di suffragio per il cardinale emerito di Milano, Carlo Maria Martini. Il ricordo del Cardinale Angelo Scola è stato rivolto “all’uomo, al cristiano, al Vescovo che ci ha lasciato come eredità preziosissima la passione per la Parola di Dio”.

“E lo ha fatto – ha spiegato l’arcivescovo di Milano - riformulando creativamente la ‘lectio’ biblica. In tal modo ha educato i fedeli – sacerdoti, religiosi, laici – alla familiarità con la sacra Scrittura, che posso toccare con mano visitando la nostra diocesi”.

Ieri partecipatissima messa in Duomo nel terzo anniversario della scomparsa di Martini: “La vita e il ministero del compianto Cardinale, ispirandosi al passaggio della Prima Lettera di Giovanni («Quello che era da principio… quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi» 1Gv 1,1a.3) ci dice il contenuto, il metodo e lo scopo dell’annuncio cristiano: trasmettere di generazione in generazione l’incontro con il Cristo vivo nella sua Chiesa, attraverso la testimonianza, per dilatare la comunione a tutti gli uomini”, ha detto ancora Scola.

Scola cita Papa Francesco e quindi le parole di Martini: “Ricordiamoci sempre che la radice della giustizia è nella creazione voluta da Dio. È Lui il garante ultimo di ogni giustizia; è Lui che anzitutto fa giustizia a noi devianti, poveri, peccatori; è Lui che ci perdona, ci riabilita, ci ama; e in grazia della sua giustizia salvifica, siamo in grado di esprimere anche noi giustizia, bontà, amore verso tutti gli altri”.
E spiega: “In questo stesso testo, ma in molte altre occasioni, il Cardinale sviluppava poi le importanti conseguenze a livello personale, famigliare, di comunità cristiana e di vita sociale e politica”.

“Dalla sua vicinanza e da questi insegnamenti – ha concluso Scola - traiamo conforto ed impegno per costruire la Milano metropoli, ed in essa l’appropriata fisionomia del cristiano e del cittadino di questo nuovo millennio”.