Il principio di base è quello secondo cui "le persone si sposano per essere felici e creare una famiglia, bisogna cercare di far sì che il loro matrimonio duri" e questo risultato si può ottenere tramite un serio percorso di formazione e preparazione. Così il Cardinale Arcivescovo di Barcellona Lluis Martinez Sistach, nel consueto briefing con i giornalisti nella Sala Stampa Vaticana. Una posizione condivisa dal Cardinale Arcivescovo di Durban, Wilfrid Fox Napier secondo cui il cammino di preparazione degli sposi al matrimonio è "è una delle maggiori sfide che dobbiamo raccogliere: come la vita religiosa anche il matrimonio è una vocazione e una missione”. E' necessario "un vero processo in cui le coppie possano discernere la propria vocazione", un accompagnamento di altre famiglie e coppie agli sposi novelli.

Il Cardinale Sistach è anche un noto canonista e tocca a lui spiegare le novità previste dal Motu Proprio del Papa circa la riforma dei processi di nullità matrimoniale: "Avevamo chiesto una semplificazione del processo di riconoscimento di nullità del matrimonio". Le nuove norme sono "assolutamente in armonia con l’insegnamento della Chiesa in materia di indissolubilità". Certamente, riconosce il porporato, occorrono dei giudici molto preparati. Condivide il Cardinale Napier: "Bisogna prepararsi. Il vescovo può assumere una decisone valida come quella di un tribunale di seconda istanza. Siamo consapevoli che questo richiede preparazione e collaboratori preparati". Sul tema è d'accordo anche il Cardinale messicano Alberto Suarez Inda che dal Motu proprio vede una "maggiore responsabilità" per i vescovi che "devono essere giudici misericordiosi e usare il discernimento. Il Papa ci ha detto che la realtà è più importante dell’idea, per questo dobbiamo essere sempre vicini alle persone".

Non sono mancati riferimenti ai singoli contributi dei gruppi locali all'interno dei lavori sinodali. "Quello che i vescovi africani hanno portato al Sinodo - ha raccontato il Cardinale Napier - è una ventata di grande ottimismo", mentre il Cardinale Suarez Inda ha parlato di determinate e particolari situazioni di famiglie ferite, in particolare quelle "vittime del crimine organizzato: vedove, genitori e nonni che hanno perduto un figlio o un nipote". Il porporato ha anche puntato il dito contro "la mancanza di attenzione del sistema educativo per il quale i giovani vengono lasciati a se stessi, in balia della televisione". Il Cardinale Suarez Inda ha poi confermato che il Papa andrà prossimamente in Messico. "La visita del Papa in Messico è motivo di immensa gioia per tutti noi. Mancano ancora le date, ci dovrà dire anche i luoghi che intende visitare, per ora è certo il santuario di Guadalupe: parlerà di riconciliazione, di pace ma anche delle vittime, magari avrà occasione di visitare carceri e di trascorrere un po’ di tempo con i giovani mostrando che si deve guardare al futuro con grande speranza".