Il bilancio è pesante: 41 persone, tra cui 17 tra i 10 e I 16 anni; 105 feriti, alcuni gravissimi. L’attentato avvenuto nel villaggio iracheno di Asriya, vicino la città di Iskandariah, a 50 chilometri di Baghdad, non ha raccolto attenzione internazionale. Ma ha raccolto quella della Santa Sede, da sempre attenta a quello che succede in Iraq, dove il vescovo Cavina si recherà in missione con un contributo del Papa di 100 mila euro. E puntuale, mentre ancora Papa Francesco sta celebrando la Messa di Pasqua, arriva il cordoglio del Pontefice in un telegramma firmato dal Segretario di Stato, il Cardinal Pietro Parolin.

Il telegramma è stato inviato al nunzio Alberto Ortega Martìn. “Rattristato dalle notizie della grande perdita di vite causato dall’attacco terroristico in Iskanderiah – si legge nel telegramma – Sua Santità Papa Francesco offre ferventi preghiere per le vittime e le famiglie”.

Il Papa – si legge ancora nel telegramma – “prega che, in risposta a questo atto di violenza senza senso, il popolo iracheno sarà rafforzato nella decisione di rifiutare le vie dell’odio e del conflitto e a lavorare insieme per un future di mutuo rispetto, solidarietà e libertà”.

L’attentato, rivendicato dai membri dell’auto-proclamato Stato Islamico, è stato effettuato da un kamikaze che si è fatto esplodere nello stadio. La partita appena terminate era un incontro tra adolescenti, e anche il kamikaze appare essere un ragazzino.