"Speriamo che finisca questa campagna di odio e di persecuzione. Sono molto addolorato per quanto avvenuto. I cristiani restano perseguitati. Le suore uccise non facevano nulla di male ma aiutavano anziani e disabili: sono vittime di gesti inqualificabili. Non sappiamo nulla del salesiano scomparso: vi sono contatti con corso con la polizia e speriamo che diano frutti". Così il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, intervenendo al 19° Congresso dell’Unione stampa cattolica italiana, a Matera.

Nel suo intervento il porporato ha ricordato che il giornalismo ha la missione nobile di “dar voce a chi non l’ha, perché la credibilità si fonda sull’integrità, l’affidabilità, l’onestà e la coerenza del giornalista. Una buona informazione può fare molto: serve a creare luoghi per ascoltarsi e garantire il pluralismo. Un’informazione libera da interessi parziali ha il compito di costruire giorno dopo giorno sentieri di integrazione”.

“Nell’era del web il compito del giornalista non è più arrivare primo ma arrivare meglio: nella comunicazione prima di portare un’idea, si è chiamati a comunicare se stessi”. La stampa cattolica si deve basare – ha concluso - “sui principi di laicità e di cittadinanza” puntando sul “dialogo Chiesa-mondo voluto dal Concilio Vaticano II”.