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Una Chiesa povera per i poveri, la Famiglia Vincenziana prepara “I Giovedì del Leoniano”

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Per camminare verso una Chiesa povera per i poveri. E’ questo il nobile intento de “I Giovedì del Leoniano” organizzati dalla Famiglia Vincenziana. A 400 anni dalla Fondazione, i Vincenziani preparano un ciclo di incontri, da gennaio a maggio, aperti a tutti, presso il Collegio apostolico leoniano. ACI Stampa ha parlato dell’iniziativa con Padre Valerio, del Collegio Leoniano:

Padre Valerio, come nasce l’idea di questo progetto?

Stiamo per concludere le celebrazioni del 400° anniversario del Carisma Vincenziano e noi Missionari Vincenziani insieme alla Famiglia Vincenziana ci siamo interrogati su come riconsegnare ai sacerdoti in formazione ospiti del Collegio Apostolico Leoniano, a tutta la Chiesa e alla società civile i frutti dell'intuizione carismatica di San Vincenzo de' Paoli. Abbiamo perciò pensato di coinvolgere personalità del mondo ecclesiale e accademico per sostenere, con la riflessione e il confronto, il cammino di tutti coloro che desiderano impegnarsi a costruire una Chiesa povera e per i poveri.

Chi può partecipare agli incontri?

Gli incontri sono aperti a tutti! Sono i benvenuti tutti coloro che coltivano il desiderio di una Chiesa più evangelica, vicina ai poveri, sobria e desiderosa di annunciare il Vangelo del Regno con la vita.

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Ci saranno relatori illustri come il Cardinale Gianfranco Ravasi, Monsignor Vincenzo Paglia e Monsignor Rino Fisichella. Cosa avete chiesto loro?

Abbiamo chiesto loro di aiutarci, con la riflessione e il confronto, a vivere gli insegnamenti di papa Francesco contenuti nel suo Messaggio scritto in occasione della 1 Giornata Mondiale dei Poveri. Siamo convinti che l'ascolto e il confronto, durante e dopo i Giovedì del Leoniano, non abbiano solo un carattere informativo, ma performativo ossia possano aiutare i partecipanti a trasformare la propria vita. In particolare abbiamo chiesto al cardinal Ravasi, grande conoscitore del libro dei Salmi, di commentare il Sal 33 (34): questo povero grida e il Signore lo ascolta. A Monsignor Paglia, che dagli anni settanta accompagna la Comunità di Sant'Egidio, abbiamo chiesto di aiutarci a riflettere sul tema: "La vocazione a seguire Cristo povero". Infine a Monsignor Fisichella, che presiede il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e che abbiamo ammirato quale organizzatore della 1^ Giornata Mondiale dei Poveri abbiamo chiesto di aiutarci a riflettere sulle parole di San Giovanni Crisostomo: Vuoi onorare il corpo di Cristo? Non disprezzarlo quando lo vedi coperto di stracci. Dopo averlo onorato in chiesa con stoffe di seta, non lasciare che fuori egli soffra per la miseria e per il freddo.

Papa Francesco sin dai primi giorni del suo pontificato ha dedicato molta attenzione ai poveri, agli emarginati, ai rifugiati, a tutti coloro che si trovano nelle difficoltà. Come non pensare alla Giornata mondiale per i poveri

Per la Famiglia Vincenziana il magistero del Santo Padre Francesco è particolarmente prezioso perchè fin dagli inizi ha scelto di mettere i poveri al centro della missione della Chiesa che è chiamata ad annunciare il Vangelo del Regno il cui contenuto è la Carità. Lo scorso ottobre in Piazza San Pietro, oltre diecimila membri della Famiglia Vincenziana sparsa nel mondo hanno incontrato il Santo Padre per ascoltare i suoi consigli e per viverli nella pratica. Egli ci ha chiesto tre cose: Adorare, Accogliere e Andare. Noi Vincenziani, nelle sue parole, ascoltiamo il sogno di Dio per noi, di essere contemplativi per le strade del mondo, accoglienti verso gli ultimo pronti a farci prossimo di ogni fratello segnato dalla fragilità.

Ci sono tratti comuni tra San Vincenzo de Paoli e Papa Francesco?

San Vincenzo de' Paoli, che ​dopo un percorso di vita ha scoperto di essere chiamato a seguire Cristo evangelizzatore dei poveri, invitava sempre i suoi missionari ad andare in tutto il mondo ad infiammare il cuore degli uomini ​e ​a vivere con passione l'amore di Dio non solo a parole​,​ ma con la fatica delle braccia e il sudore della fronte.​ Queste sue espressioni le ritroviamo sotto altre forme in Papa Francesco quando chiede alla Chiesa di essere "in uscita" e quando ci incoraggia ad evangelizzare con la testimonianza di vita prima ancora che con le parole.

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Padre Valerio, cosa si può fare per aiutare chi davvero ha più bisogno?

Questa è una domanda impegnativa che penso molti di noi si pongano. Non credo ci siano ricette segrete o tecniche​ particolari. Ad ogni uomo è data ogni giorno la possibilità di incrociare la vita di tante persone anche le più fragili; credo che ci sia chiesto di non essere indifferenti, ma di farci accanto con amore, con tenerezza, senza necessariamente avere le mani colme di doni. Spesso, la carità dalle mani vuote guarisce di più che cesti colmi di ogni vivanda. Il Volontariato Vincenziano, le Figlie della Carità e tutta la Famiglia Vincenziana da 4 secoli cerca di rispondere concretamente a questa domanda cercando di visitare e servire i più poveri. Da quest'anno, insieme ad un gruppo di giovani Volontari Vincenziani, in rete con le organizzazioni del territorio che da anni lavorano accanto alle persone senza dimora, inizieremo un piccolo servizio di prossimità in strada per le persone senza dimora che insistono sul nostro quartiere e sul territorio di San Pietro. Porteremo innanzitutto la tenerezza di Dio e poi cercheremo di camminare insieme agli amici più poveri per raggiungere l'obiettivo di una piena inclusione nella comunità e nella società.