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Vaticano, ad ottobre una conferenza su Fede e Sport

Basilica di San Pietro | Una veduta di San Pietro  | Bohumil Petrik / ACI Group Basilica di San Pietro | Una veduta di San Pietro | Bohumil Petrik / ACI Group

Ci sarà una conferenza su “Fede e sport” il prossimo ottobre in Vaticano, a testimoniare che la Santa Sede riconosce “l’unico ruolo dello sporto e dell’ideale olimpico come strumenti per facilitare la costruzione di un migliore ambiente internazionale, più inclusivo e aperto a tutti”. Lo ha annunciato l’arcivescovo Ivan Jurkovic, osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali a Ginevra durante la 32esima sessione del Consiglio dei Diritti Umani.

La conferenza – sottolinea l’arcivescovo Jurkovic – “intende di porre il fenomeno dello sport in un contesto culturale e religioso più ampio”. La delegazione della Santa Sede ha sottolineato anche di riconoscere “l’importanza del valore della Carta Olimpita come uno strumento di sviluppare e implementare migliori diritti umani”.

Oggi più che mai – sottolinea l’Osservatore della Santa Sede – “crediamo fortemente che il nostro mondo necessiti di quello spirito di amicizia e solidarietà che deve essere il centro dell’espressione olimpica”.

Lo sport ha un valore educativo, e ogni evento sportivo, a partire “dai Giochi Olimpici”, può servire come un potente strumento per mostrare quanto sia fondamentale migliorarsi sempre”, perché “nello sport, così come nella vita di ogni giorno, abbiamo l’obiettivo di raggiungere successo e evitare di essere soddisfatti da risultati mediocri”, mentre “i momenti di fallimento vissuti con spirito sportivo” rappresentano “un buon allenamento per affrontare eventuali sfide e fallimenti nella vita”.

Eppure – afferma la Santa Sede – “purtroppo lo sporta è troppo spesso associato con l’aspetto economico, con una competizione eccessiva, con l’esclusione di coloro che non sono i migliori”. Per questo c’è bisogno di un pieno supporto dei valori dell’ideale Olimpico, che tutti gli Stati membri sono chiamati a portare avanti, in modo da fortificare il messaggio di “inclusività e non discriminazione diffuso dall’ideale olimpico”.

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Un esempio è dato dalle Paralimpiadi, che mostra “come lo sport, anche praticato da quelli con disabilità”, rappresenta “una opportunità di esprimersi” ciascuno “secondo i loro talenti e le loro limitazioni”.

La Santa Sede – afferma l’arcivescovo Jurkovic – “incoraggia la pratica degli sport in modo che questa costruisca ponti tra i popoli, le nazioni e i continenti, così come nella società, in quanto, se praticato con rispetto della dignità umana, si tratta di un “forte strumento per creare una società più inclusiva e globale”.