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Vatileaks 2, ultime arringhe. Domani la sentenza

Vatileaks 2, una delle udienze | Una delle udienze del processo | L'Osservatore Romano / ACI Group Vatileaks 2, una delle udienze | Una delle udienze del processo | L'Osservatore Romano / ACI Group

Arriverà probabilmente domani la sentenza che chiuderà il processo cosiddetto di Vatileaks 2. Alla ventesima udienza, che è durata circa due ore, sono state ascoltate le arringhe degli avvocati Rita Claudia Baffioni, Roberto Palombi e Lucia Teresa Musso, che difendono rispettivamente gli imputati Nicola Maio, Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi. Tutti hanno chiesto in generale l'assoluzione per i loro imputati, e solo l'avvocato di Nicola Maio, pur non riconoscendo alcun addebito, ha chiesto in estremo subordine il minimo della pena.

Si legge nella nota della Sala Stampa vaticana che "l’Udienza è stata dedicata anzitutto all’arringa dell’avvocato Rita Claudia Baffioni, per la difesa dell’imputato Nicola Maio, che si è conclusa con la richiesta - in prima istanza - di assoluzione dal reato di associazione criminale perché il fatto non sussiste e l’imputato non lo ha commesso, e dai reati di divulgazione e di concorso perché l’imputato non li ha commessi e non vi ha concorso o – in subordine – assoluzione per insufficienza di prove da tutti i reati imputati e – in estremo subordine – il minimo della pena, con le attenuanti e i benefici di legge".

Quindi - continua la nota della Sala Stampa -  "è seguita l’arringa dell’avvocato Roberto Palombi, per la difesa dell’imputato Gianluigi Nuzzi, che si è conclusa con la domanda di riconoscimento da parte del Tribunale di difetto di competenza per carenza di giurisdizione, e di assoluzione dall’imputazione di concorso nel reato di divulgazione con la più ampia formula liberatoria".

Infine, ha tenuto la sua arringa l'avvocato Musso, la quale "ha chiesto la assoluzione dal concorso nel reato di divulgazione, con formula piena perché il fatto non sussiste e – in estremo subordine – per insufficienza di prove".

Successivamente hanno avuto luogo brevi repliche del Promotore di Giustizia e degli avvocati Bellardini, Sgrò, Palombi, Baffioni.

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L’Ufficio del Promotore di Giustizia, a conclusione della sua replica, ha voluto ribadire con forza, a chiarimento di ogni interpretazione equivoca, che il processo in corso non è in alcun modo “contro la libertà di stampa” perché la ipotesi di reato per i giornalisti riguarda il concorso mediante rafforzamento del proposito di divulgare documenti riservati da parte degli imputati principali.

L’Udienza è terminata intorno alle 18.40. L’ultima Udienza avrà luogo domattina, giovedì, alle ore 11.30, con le dichiarazioni conclusive degli imputati, a cui seguirà la Camera di consiglio. La sentenza è prevedibile nel corso del pomeriggio.