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Vatileaks due, terza udienza, tra i testimoni anche il Segretario di Stato vaticano

La prima udienza  |  | Osservatore Romano La prima udienza | | Osservatore Romano

Vatileaks due non sarà un processo lampo. Questa mattina si è svolta la terza udienza del processo penale per la divulgazione di notizie e documenti riservati. Presenti tutti gli imputati che hanno presentato tramite i loro avvocati “E. Bellardini per mons. L. A. Vallejo Balda, L. Sgrò per la Sig.ra F. I. Chaouqui, R. C. Baffioni per N. Maio, L. Musso per E. Fittipaldi, R. Palombi per G. Nuzzi) una serie di eccezioni e hanno presentato i testimoni per la difesa.

In particolare è stata rifiutata l’eccezione, presentata dalla Chaouqui “per mancanza di giurisdizione del Tribunale, trattandosi di fatti avvenuti in Italia e di una persona che si è dichiarata “rifugiata politica” in Italia.” Il Promotore di Giustizia ha spiegato come, secondo la legge del 2013, ogni persona che ha avuto un ruolo a qualsiasi titolo in Vaticano, è sottoposto alla legge vaticana se commette un reato in tutto o in parte avvenuto in Vaticano. Del resto la Chaouqui si è presentata e si è costituita agli inquirenti e davanti al Tribunale riconoscendo anche nei fatti la giurisdizione.

Rifiutata anche la richiesta, presentata da Vallejo Balda, di una perizia psicologica dell’imputato. Il Promotore di Giustizia - si legge nella nota della Sala Stampa- “ha spiegato come l’ordinamento vaticano ammetta delle richieste di “perizia psichiatrica”, ma non di “perizia psicologica” e che gli aspetti rilevanti della personalità e del comportamento dell’imputato possono risultare adeguatamente dal dibattimento.”  Ammessa però la acquisizione  di una perizia psichiatrica che monsignor Vallejo Balda ha custodita a casa.

Ammesse tutte le richieste di perizie informatiche volte a presentare i rapporti intercorsi tra i diversi imputati tramite chat o mail o sms. Ma ci sarà una udienza a porte chiuse per valutare quali parti di queste conversazioni siano veramente attinenti al processo in corso.

Tra i documenti ammessi anche alcuni articoli di Fittipaldi volti a chiarire il suo lavoro investigativo.

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Ammessi anche tutti i testimoni tra i quali  i cardinali Abril y Castelló e Parolin per La Chaouqui insieme a  monsignor  Krajewski, Lucia Ercoli, monsignor Paolo Lo Iudice e Padre Vittorio Trani, poi monignor Abbondi per Maio, e personalità del mondo giornalistico e delle comunicazioni, come Mario Benotti per Vallejo Balda. Paolo Mieli, Paolo Mondani, Paola Brazzale, Marco Bernardi sono stati richiesti da Nuzzi per dimostrare che non era in associazione con Fittipaldi, anzi era in concorrenza.

Tutti i testimoni sono stati ammessi.

Il prossimo appuntamento pubblico sarà comunque dopo il 14 dicembre, termine per Maio per consegnare telefoni e pc per le perizie informatiche.

Il Collegio giudicante composto dal Presidente Prof. Giuseppe Dalla Torre, Piero Antonio Bonnet, Paolo Papanti-Pellettier, Venerando Marano ha ascoltato la presentazione orale, da parte dei difensori, il parere del Promotore di Giustizia (rappresentato dai Professori Gian Piero Milano e Roberto Zannotti) e si è ritirato in Camera di consiglio, poco prima delle 10.30, per la durata di circa un’ora. L’Udienza si è conclusa prima delle 12 ed è stata aggiornata a data da destinarsi.