Ultime Notizie: Codice di Diritto Canonico

Il cardinale Parolin alla conferenza sui 40 anni del Codice di Diritto Canonico all'Università di Bologna / AG / ACI Group

Il Codice di Diritto Canonico ha 40 anni. Quale futuro?

Il Codice di Diritto Canonico fu promulgato nel 1983. È “un uomo di mezza età”, nelle parole del Cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, che magari ha un passato glorioso, ma che deve guardare anche al futuro, cercando di innovarsi, di auto-comprendersi, di ricevere le nuove sfide della Chiesa con una maturità che deve coniugare “ponderazione, riflessione e decisione”. Sono le sfide che sono state affrontate all’Università di Bologna, in un convegno dedicato a “I 40 anni del Codex Iuris Canonici”, organizzato dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università.  

Papa Francesco - Daniel Ibanez CNA

Le proposte del Sinodo e le possibili modifiche al Codice di Diritto Canonico

La relazione di sintesi pubblicata al termine della prima sessione della XVI Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi elenca decine e decine di proposte e questioni da affrontare in vista della seconda sessione, che si terrà in Vaticano nell’ottobre 2024. Alcune di queste vanno a toccare specificatamente il Codice di Diritto Canonico e il Codice dei Canoni delle Chiese Orientali per i quali si chiede esplicitamente una revisione (parte I capitolo 1 lettera q-r).

Codice di diritto canonico / Vatican News

Papa Francesco modifica i termini di ricorso per i religiosi professi dimessi

Trenta giorni, e non più dieci, per ricorrere alle dimissioni di un professo nella Codice di Diritto Canonico di rito e latino, e trenta giorni, e non più quindici, per fare ricorso secondo il Codice Canonico delle Chiese Orientali. Con un motu proprio, Papa Francesco estende i termini per il ricorso dei religiosi ai provvedimenti che li dimettono dalla loro congregazione, ferma restando la loro sospensione nel tempo del decreto.  

Wikicommons

Benedetto XV, la Bolla di promulgazione del Codice di Diritto Canonico

Il 4 dicembre 1916 Benedetto XV annunciava al Collegio Cardinalizio la decisione di promulgare il nuovo Codice di Diritto Canonico. Con la Bolla Providentissima Mater - firmata nel giorno di Pentecoste del 1917 – il Papa promulgava il nuovo testo, la cui entrata in vigore veniva prevista per il 19 maggio 1918.

Vatican Media

Papa Francesco conferma le modifiche del Diritto Canonico

Con un “Motu proprio” Papa Francesco oggi ha confermato la modifica del testo del can. 695 §1a seguito della Costituzione Apostolica Pascite gregem Dei del 1 giugno del 2021 con la quale aveva promulgato il nuovo Libro VI del Codice di Diritto Canonico, 

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Benedetto XV, ecco il nuovo Codice di Diritto Canonico

“Siamo lietissimi di portare a vostra conoscenza un avvenimento di tale importanza e di tale utilità per la Chiesa che, possiamo dirlo, farà epoca nella storia”. Con queste parole solenni il 4 dicembre 1916 Benedetto XV annunciava ai Cardinali riuniti in concistoro la promulgazione del Codice di Diritto Canonico.

Ancora Libri

Il Codice di Diritto Canonico: storia, cultura e tradizione giuridica della Chiesa

Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nel 1983, con la costituzione Sacrae disciplinae leges promulgava per la Chiesa universale il nuovo codice di diritto canonico.  

Aci Group

Papa Francesco firma la riforma del Diritto Canonico con nuove fattispecie di reato

Una riforma attesa e necessaria che rinvigorisce il diritto canonico, mezzo pastorale che negli ultimi anni “ha subito, talvolta, un'erronea interpretazione, che ha alimentato un clima di eccessiva rilassatezza nell'applicazione della legge penale, in nome di una infondata contrapposizione tra pastorale e diritto, e diritto penale in particolare”.  

Daniel Ibanez CNA

Nuovi istituti di vita consacrata, d'ora in poi deciderà la Sede Apostolica

“I fedeli hanno il diritto di essere avvertiti dai Pastori sull’autenticità dei carismi e sull’affidabilità di coloro che si presentano come fondatori. Il discernimento sulla ecclesialità e affidabilità dei carismi è una responsabilità ecclesiale dei Pastori delle Chiese particolari. Essa si esprime nella cura premurosa verso tutte le forme di vita consacrata e, in particolare, nel decisivo compito di valutazione sull'opportunità dell'erezione di nuovi Istituti di vita consacrata e nuove Società di vita apostolica. É doveroso corrispondere ai doni che lo Spirito suscita nella Chiesa particolare, accogliendoli generosamente con rendimento di grazie; al contempo, si deve evitare che sorgano imprudentemente istituti inutili o sprovvisti di sufficiente vigore”. Lo ricorda Papa Francesco nel Motu Proprio pubblicato oggi con cui modifica il canone 579 del Codice di Diritto Canonico.

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L'anno di Giovanni Paolo II animato dalla carità e ordinato alla giustizia,il diritto vive

Per Giovanni Paolo II era uno dei lati del triangolo che compongono la struttura della Chiesa. Il Codice di Diritto Canonico che nel 1983 veniva promulgato sostituiva quello del 1917 e ci erano voluti quasi venti anni per metterlo a punto.

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Cento anni del primo Codice di diritto canonico. Ecco il Messaggio del Papa

“La codificazione attrezzò la Chiesa per affrontare la navigazione nelle acque agitate dell’età contemporanea, mantenendo unito e solidale il popolo di Dio e sostenendo il grande sforzo di evangelizzazione, che con l’ultima espansione missionaria ha reso la Chiesa davvero presente in ogni parte del mondo”. E’ il pensiero di Papa Francesco in merito al centenario del Codex Iuris Canonici del 1917.

Codice di Diritto Canonico / Wikimedia Commons

Diritto canonico, più armonia con il Codice Orientale

Con un motu proprio intitolato “De Concordia intra Codices”, Papa Francesco armonizza i Codici di Diritto Canonico e il Codice Canonico delle Chiese Orientali, per dare maggiore certezza su come definire a quale Chiesa appartengano i battezzati e per definire anche come avvengono i passaggi dalla Chiesa cattolica latina a quelle cosiddette sui iuris.  

Daniel Ibanez  CNA

Istituti di vita consacrata diocesani, il Papa cambia la norma

Papa Francesco modifica il Diritto Canonico in tema di istituti di vita consacrata diocesani. Secondo un rescritto del canone 579 a firma del Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, il Pontefice ha deciso che per erigerne di nuovi a livello di diocesano occorrerà "la previa consultazione della Santa Sede come necessaria ad validitatem". In caso contrario si incorrerà nella "la nullità del decreto di erezione dell’istituto stesso". La nuova norma entrerà in vifore dal prossimo 1 giugno.