Lo scorso 12 gennaio, sotto un cielo plumbeo e ghiacciato, gli operai che lavorano alla ricostruzione della cattedrale di Notre Dame a Parigi hanno posto un mazzo di fiori sul quadro del coro. Era un gesto tradizionale, che si è colorato di nuova vita perché il coro era finalmente terminato dopo anni di ricostruzione a seguito dell’incendio del 15 aprile 2019.
Sono passati ormai quasi cinque anni dall’incendio che il 15 aprile 2019 ha devastato Notre Dame de Paris, e, sebbene sembri incredibile, c’è una generazione intera di cantori adulti della Maîtrise Notre-Dame de Paris che non ha mai avuto la possibilità di cantare nella cattedrale di Parigi. Ma il 16 dicembre, in una Notre Dame ancora piena di impalcature, sedici di loro, di età tra i 18 e i 28 anni, sono stati scelti per registrare tre canzoni emblematiche ad un anno dalla riapertura.
Il gallo della guglia di Notre Dame era stato praticamente liquefatto dall’incendio del 15 aprile 2021, e c’era il timore che le reliquie che vi erano contenute – di San Dionigi, Santa Genevieve e un frammento della corona di spine di Cristo – fossero andate perdute. Invece, in una delle situazioni incredibili che hanno fatto seguito all’incendio, le reliquie erano intatte. Il gallo è stato ricostruito, dunque, e il 16 dicembre l’arcivescovo di Parigi Laurent Ulrich ha benedetto il nuovo gallo, dove oltre alle reliquie sono stati custoditi anche i nomi delle persone che hanno lavorato alla ricostruzione, e questo è stato posto di nuovo sulla guglia.
Questo potrebbe essere l’ultimo Natale senza Messe a Notre Dame de Paris, la cattedrale di Parigi, devastata da un incendio il 15 aprile 2019. I lavori di ristrutturazione e riparazione sono andati secondo previsioni, e il presidente francese Emmanuel Macron ha visitato il cantiere dell’ultima guglia riparata lo scorso 8 dicembre, annunciando che l’apertura sarebbe avvenuta ad un anno esatto dalla sua visita.
La cattedrale di Notre Dame, a Parigi, il cui tetto e guglie erano stati distrutti da un incendio divampato il 15 aprile 2019, riaprirà nel dicembre 2024. Lo ha annunciato in una intervista, poco più di un mese fa, il generale Georgelin, cui il governo aveva dato il compito di coordinare i lavori di ristrutturazione.
Ancora oggi, ogni Venerdì Santo, la Corona di Spine viene esposta nella cattedrale di Notre Dame di Parigi. E a Parigi fu portata, nel 1239, dal santo re Luigi, che l’aveva acquistata in Terrasanta. Parigi era già capitale. Eppure, a livello ecclesiastico, era solo una piccola diocesi suffraganea della arcidiocesi di Sens, nella regione dello Yonne. E infatti re Luigi si fermò nel tragitto a Sens, e fece celebrare una messa nella cattedrale di St. Etienne. Questioni di gerarchie ecclesiastiche. Solo il 20 ottobre 1622 Parigi sarà elevata ad arcidiocesi metropolitana, con la bolla Universi Orbis, rendo ad essa suffraganea le tre diocesi di Chartres, Orleans e Meaux.
Giorni di festa per Notre-Dame, e per tutta la Francia. All’occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, sabato 17 e domenica 18 settembre 2022,
Il nuovo sagrato di Notre Dame de Paris sarà rettangolare, delle stesse dimensioni della basilica, in grado di far vedere fino alla facciata Ovest, e pieno di vegetazione. Il progetto è stato presentato la scorsa settimana, ed è solo l’ultimo di una serie di interventi che puntano a riportare la cattedrale di Parigi all’antico splendore.
Sviluppare uno spirito missionario e uno spirito collaborativo, che è proprio lo spirito sinodale; portare avanti un cammino spirituale; impegnarsi nelle vocazioni. Nella prima omelia da arcivescovo di Parigi, Laurent Ulrich delinea il suo “programma di governo” e lo pone in continuità con quello dei suoi immediati predecessori, a partire dal più immediato, quel Michel Aupetit le cui dimissioni furono accettate “sull’altare dell’ipocrisia”, come aveva detto Papa Francesco.
“In questo periodo in cui stiamo uscendo dal COVID e dalla guerra in Europa, è anche una testimonianza di speranza”. Emmanuel Macron, presidente francese, è stato al cantiere della cattedrale di Notre Dame, a Parigi, il 15 aprile, Venerdì Santo. Era il giorno del terzo anniversario dell’incendio che ha devastato l’edificio, facendo crollare il tetto e causando danni ingenti all’850enne cattedrale di Parigi.
Una cosa è certa: Notre Dame sarà ricostruita esattamente come era prima. Non era notizia scontata, considerando i dibattiti che avevano fatto seguito all’incendio che aveva colpito la cattedrale il 15 aprile 2019, quando si era parlato addirittura di trasformare la cattedrale in un Museo, o anche di fare qualche trasformazione alla cattedrale simbolo di Parigi. Ma c’è da dire che il restauro che aveva impegnato Viollet-le-Duc, nel XIX secolo, non era stato conservativo, ma piuttosto innovativo. E faceva parte di questa innovazione anche l’installazione della guglia di legno.
Si entrerà dalla porta centrale, si faciliterà l’accesso dei pellegrini, cambierà qualcosa nelle nicchie delle statue. C’è la luce verde della Commissione dell’Eredità Nazionale e Architettura della Francia al progetto di rinnovamento dell’interno della cattedrale di Notre-Dame, che ha comunque ricevuto anche aspre critiche ed è stato definito da un gruppo di intellettuali francesi “un tentativo di rendere Notre-Dame” una sorta di Disneyland cattolico.
La cattedrale di Notre Dame a Parigi è finalmente stabilizzati, ed è così possibile per gli artigiani e i carpentieri cominciare la vera opera di ricostruzione. Lo ha annunciato l’agenzia del governo che sta supervisionando la ricostruzione in una dichiarazione dello scorso 26 settembre.
Come Notre Dame è stata incendiata e viene restaurata, così è anche la Chiesa di Cristo. “Alcuni credono che sia in rovina e che sia sull’orlo del crollo. Eppure Cristo ha affermato che le porte degli inferi non avrebbero prevalso contro di lei”, ha detto l’arcivescovo di Parigi Michel Aupetit. E ha aggiunto: “Ci crediamo profondamente. Come la nostra cattedrale, la Chiesa di Cristo rimarrà in piedi”.
Nel secondo anniversario dell’incendio che ha devastato Nostre Dame, il presidente Emmanuel Macron è andato a visitare i lavori, accompagnato dal generale Georgelin, messo a capo del più grande cantiere medievale dei nostri tempi. Perché quello che sta accadendo intorno alla cattedrale di Parigi sembra essere sospeso tra due tempi: da una parte, i rilievi tecnici, la tecnologia messa al servizio della Messa in sicurezza dell’edificio. Dall’altra, la ricerca, lo scandagliamento della Francia per avere pietre adatte alla ricostruzione, e un cantiere fatto di artigiani dalle tecniche moderne e la sensibilità antica. Se c’è un cuore nella città di Parigi, quel cuore è proprio Notre Dame.
Sarà in una cattedrale vuota, ma il cui cantiere per la ricostruzione continua alacremente, che il coro di Notre-Dame eseguirà il tradizionale concerto di Natale. In quello che sarà il terzo evento in cattedrale dopo l’incendio del 15 aprile 2019, mentre i ponteggi esterni sono stati rimossi, il concerto di Natale segnala che la cattedrale sta riprendendo vita. E intanto si discute su come dovrà essere la ricostruzione: se dovrà essere tutto come era prima o se ci potrà essere qualcosa di nuovo.
Il Grande Organo di Notre Dame de Paris aveva persino saputo domare i rivoluzionari, che volevano trasformarlo in piccoli cucchiai come avevano fatto con la chiesa di Saint-Roch. Ma Claude Balbasterre, l’ex maestro di clavicembalo di Maria Antonietta, lo salvò con un colpo di genio: all’arrivo dei rivoluzionari decisi a fare in pezzi il Grande Organo, vi improvvisò la Marsigliese, dimostrando che la voce di Notre Dame aveva saputo adattarsi alla storia di Francia. E così lo salvò.
Dal 31 giugno, si può camminare nella piazza di fronte alla cattedrale di Notre Dame a Parigi, fino ad ora chiusa dai tempi dell’incendio dello scorso anno. È un piccolo segno di vita per la cattedrale simbolo della cristianità che alcuni hanno persino provocatoriamente pensato di non dedicare più alle funzioni religiose. Dall’8 giugno, poi, sono cominciate le operazioni di smontaggio del ponteggio preesistente all’incendio di Notre Dame.
Non si ferma il dibattito intorno alla cattedrale di Notre Dame, severamente danneggiata da un incendio il 16 aprile del 2019. Proprietà dello Stato francese, ma data in concessione perpetua alla Chiesa cattolica per ragioni di culto, dal momento della caduta del tetto la cattedrale di Parigi è stata oggetto anche di una serie di campagne ideologiche, che sembravano volerne mettere in discussione la funziona stessa di chiesa.
C’era un frammento della corona di spine, nel gallo sulla cima della guglia di Notre Dame, insieme ad una reliquia di Saint Denis e una di Santa Genoveffa. E queste tre reliquie sono rimaste intatte dall’incendio. Come è rimasto intatto il reliquiario posto nella Sainte Chapelle, all’interno del quale si trova, appunto, una corona di spine intrecciata. E sarà lì che l’arcivescovo Michel Aupetit di Parigi andrà Venerdì Santo.