Ultime Notizie: profughi cristiani in Iraq

Raghed Ninwaya/ ACI MENA

La notte in cui Qaraqosh, la città dei cristiani, cadde in mani sull'ISIS nel 2014

La piccola città irachena settentrionale di Qaraqosh,

Vatican Media

Papa Francesco ai cristiani iracheni, la forza per il dialogo, antidoto all'estremismo

“Mi inchino davanti alla sofferenza e al martirio di coloro che hanno custodito la fede, anche a prezzo della vita.

Il Cardinale Parolin, segretario di Stato vaticano, celebra Messa  / TandaLab

Natale in Iraq per il Cardinale Parolin

La Messa della vigilia di Natale a Baghdad. Il passaggio in Kurdistan. La messa a Qaraqosh, liberata dall’Isis. Sono questi gli appuntamenti principali di una densa quattro giorni che il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, avrà in Iraq. E forse, come è successo altre volte durante questo pontificato, il viaggio del Segretario di Stato vaticano sarà una sorta di prova generale per una possibile visita di Papa Francesco, per il quale c’è già un invito, e persino un itinerario.

ungheriasantasede.blogspot.it

Gli ungheresi in Iraq per sostenere i cristiani rientrati a Ninive

E’ una gara internazionale che non ha confini quella che vede diversi paesi portare aiuti alle popolazioni cristiane in Iraq. Se la politica non riesce a fermare la guerra, la solidarietà riesce almeno ad aiutare le famiglie e i giovani cristiani in Iraq a ricominciare la loro vita dopo la distruzione degli estremisti islamici.

AA

Il Patriarca Younan, alla presentazione di #StandTogether chiede aiuto per i cristiani

È sempre una bella esperienza parlare con Sua Beatitudine Ignace Youssef III Younan, Patriarca siro-cattolico di Antiochia

Bambini rifugiati a Duhok, Iraq / Daniel Ibanez / ACI Group

Profughi iracheni, dalla CEI più d 2 milioni di euro

Un tetto sicuro per le famiglie irachene. La Conferenza Episcopale Italiana ha destinato 2 milioni e 200 mila euro dei fondi dell’Otto per Mille. I fondi sono destinati a permettere alle famiglie rifugiate di pagare l’affitto per tutto il 2017.  

ACS

In pellegrinaggio a fianco dei cristiani iracheni

Camminare idealmente al fianco dei cristiani iracheni ripercorrendo, pur in ben diverse condizioni, quella drammatica marcia che nella notte tra il 6 e il 7 agosto 2014 ha visto oltre 120mila cristiani abbandonare le proprie case per sfuggire alle violenze dello Stato Islamico.

Papa Francesco con il Primo Ministro dell'Iraq Haydar al-Abadi, Studio dell'Aula Paolo VI, 10 febbraio 2016 / © L'Osservatore Romano Photo

Papa Francesco, incontro con il primo ministro dell'Iraq

È stato un incontro breve, nello studio dell’Aula Paolo VI, quello che Papa Francesco ha avuto con Haydar al-Abadi, primo ministro dell’Iraq. Un incontro che è servitor per fare il punto dei rapport tra Iraq e Santa Sede e per comprendere quale è la situazione nel Paese. Dopo l'incontro con il Papa, il primo ministro ha anche incontrato il Cardinal Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e l'arivescovo Paul Richard Gallagher, "ministro degli Esteri" della Santa Sede.   

Il vescovo Galantino, numero 2 della CEI, visita un campo profughi in Iraq / TV2000

Iraq, una università cattolica a Erbil. Finanziata con l’8 per mille

Una Università Cattolica ad Erbil, per offrire ai giovani profughi della piana di Erbil e di Mosul la possibilità di completare il percorso formativo. Inaugurata lo scorso 8 dicembre dal vescovo Galantino, l’università è uno dei progetti portati avanti dalla Conferenza Episcopale Italiana, che l’ha finanziata con i soldi dell’8 per mille, e si aggiunge ad una serie di altre iniziative di stampo cattolico che si vogliono attuare nella zona, a fianco allo straordinario lavoro di aiuto ai profughi: un polo ospedaliero nuovo, ad esempio, anche quello di stampo cattolico, e magari maggiore coordinamento nell’aiuto ai profughi, con una situazione che ormai si protrae da troppo tempo.

Il patriarca Sako di Babilonia dei Caldei durante una veglia in San Giovanni in Laterano lo scorso anno / Bohumil Petrik

Iraq, il grido di dolore del patriarca Sako: “Viviamo in una cultura di vendetta”

Richiede un intervento militare, l’esercizio della libertà religiosa, un insegnamento religioso moderato scevro da ideologia. Louis Raphael Sako, patriarca di Babilionia di Caldei, parla in maniera allarmistica della situazione dei cristiani in Medio Oriente, e in particolare in Iraq. Mette in luce sette livelli di degrado, cui fanno seguito sette proposte. E denuncia: “I non musulmani hanno poca speranza di una situazione migliore nella regione”.

ACS

Una cappella per i cristiani profughi in Iraq

"Questa cappella restituisce ai fedeli un pezzetto della loro casa. Ed ora possono tranquillamente andare a messa senza rischiare la propria vita". Con queste parole padre Luis Montes ringrazia Aiuto alla Chiesa che Soffre per aver finanziato una cappella-container per il campo profughi intitolato alla Vergine Maria di Bagdad. La chiesa è stata consacrata nei giorni scorsi da monsignor Jean Benjamin Sleiman, arcivescovo di Bagdad dei latini.

ACS

I cristiani ad Erbil ormai non sperano più

"I cristiani ormai hanno perso qualsiasi speranza di tornare presto alle loro case". Così l’arcivescovo caldeo di Erbil, monsignor Bashar Matti Warda, ha descritto lo stato d’animo dei suoi fedeli durante una vista al quartier generale di Aiuto alla Chiesa che Soffre in Germania.

Aid to the Church in Need www.acnuk.org

Il Papa incoraggia la Chiesa caldea e chiede l'intervento in Iraq per riportare la pace

“La situazione nelle vostre terre di origine è gravemente compromessa dall’odio fanatico del terrorismo che continua a provocare una forte emorragia di fedeli che si allontanano dalle terre dei loro padri, ove sono cresciuti ben radicati nel solco della tradizione.”  

Carl Anderson, Cavaliere Supremo dei Cavalieri di Colombo, ad una convention dei Cavalieri nel 2011  / Peter Zelasko / Catholic News Agency

Cristiani perseguitati, i Cavalieri di Colombo moltiplicano gli sforzi

I Cavalieri di Colombo moltiplicano gli sforzi per i cristiani perseguitati. Dopo aver già donato 3 milioni di dollari di aiuti umanitari per i cristiani perseguitati n Medio Oriente, i Cavalieri hanno lanciato negli Stati Uniti una campagna nazionale per raccgoliere ulteriore fondi e creare ancora maggior consapevolezza su quanto soffrono i cristiani (e non solo) in Medio Oriente.

ACS

#WeAreChristians, per non dimenticare i cristiani perseguitati

Un esodo che ricorda quelli biblici, che la piana di Ninive ricorda ancora. Tra il 6 e il 7 agosto di un anno fa 120 mila cristiani hanno abbandonato le loro case, la loro patria incalzati dalla violenza del così detto “califfato” e dalla soldataglia dell’ Is.  “Nei primi otto mesi dall’invasione dello Stato Islamico, abbiamo perso dodici consorelle. Il loro cuore non è riuscito a sopportare tanta sofferenza”. Racconta  Suor Justina, delle suore Domenicane di Santa Caterina da Siena, ad Aiuto alla Chiesa che Soffre. Un quadro vivido del dramma vissuto da tante religiose costrette a fuggire dal Califfato.  

I bambini iracheni con il logo di ACS / ACS

Mosul, un anno dopo i cristiani sono ancora profughi

Nella notte tra il 9 ed il 10 giugno 2014 decine di migliaia di cristiani hanno abbandonato Mosul, certi che sarebbero presto rientrati nelle loro case.  

L'arcivescovo di Erbil, Warda / B. Petrik/ CNA

Warda: non lasciate sola la gente dell'Iraq

Due milioni di sfollati di tutte le religioni, cristiani che lasciano il paese, e un “cancro da combattere”: l’ Isis. Parla chiaro l’ arcivescovo di Erbil Bashar Warda. Quello che chiede per la sua gente in Iraq è l’attenzione dei media e l’impegno internazionale per sostenere chi in Iraq sta già combattendo.

Il Cardinale Sandri a colloquio con il presidente Iraqeno Masum - Baghdad, 3 maggio 2015 / Congregazione delle Chiese Orientali

Il Cardinal Sandri dai cristiani perseguitati. Per non dimenticare

È arrivato ieri ad Erbil, capitale della Regione del Kurdistan in Iraq, dove la presenza degli sfollati ha sempre bisogno di visibilità e assistenza. Ma il Cardinal Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, ha prima fatto un passaggio a Baghdad, dove ha incontrato il 3 maggio il presidente Fuad Masum, e dove il 2 maggio è stato in visita alla Casa Bayt Anya, istituzione caritativa della Chiesa siro cattolica. Un viaggio per non dimenticare la situazione dei cristiani perseguitati.

"Informal Camp" di Sharia, dintorni di Duhok - 28 marzo 2015 / Daniel Ibañez / ACI Stampa

Iraq, le parole non dette

Nessuno se lo aspettava. L’attentato del 17 aprile di fronte al Consolato americano di Erbil, la capitale del Kurdistan iracheno, è arrivato quasi inaspettato. Quattro morti in una Erbil che sembrava sicura, tanto che in moltissimi erano andati proprio lì, fuggendo dalla piana di Ninive e da Mosul quando queste erano state prese dall’auto-proclamato Stato Islamico. Ma l’esodo dei cristiani iracheni è cominciato molto tempo prima. E lo testimoniano i 40 rifugiati che sono arrivati in pellegrinaggio a Roma (con tappa ad Assisi) per sensibilizzare l’Italia sulla situazione  dei cristiani iracheni.