Sono perdute nel tempo e nello spazio, le rovine della cappella di Santa Maria, costruita nel 13esimo secolo nel territorio di Viru-Nigula, nel Nord Est dello Stato Baltico. Ed è lì che, ogni anno da 20 anni, la comunità cattolica si reca in pellegrinaggio una volta l’anno, con delle intenzioni speciali.
Nella settimana in cui il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, è stato in Francia per celebrare la festa dell’Assunzione a Lourdes, molti eventi internazionali hanno toccato, direttamente e indirettamente, la Santa Sede: dalla situazione nel Caucaso a quella della diga sul Nilo dell’Etiopia, dalle proteste in Bielorussia al golpe in Mali, sono molti i fronti in cui la Chiesa si deve barcamenare, sia con il suo sforzo diplomatico che con il lavoro dei vescovi locali. Resta poi aperta la situazione del Libano: il patriarca maronita Bechara Rai ha stilato un memorandum per un riconoscimento della “neutralità” attiva del Paese che metta fine alle infiltrazioni dall’esterno.
La notizia era nell’aria da novembre scorso quando il Consiglio di Stato aveva deciso che l’antica chiesa di San Salvatore di Chora, venisse riconsegnata “al suo culto iniziale”, cioè ad essere utilizzata come moschea.
Ha cambiato data, ma non ha cambiato significato, ed è aumentata l’urgenza. La Colletta per la Terra Santa che normalmente si tiene il Venerdì Santo quest’anno, causa pandemia, si è spostata al 13 settembre.
Dopo le vacanze di luglio, Papa Francesco riprende anche alcuni degli incontri ufficiali. In attesa della visita del presidente polacco Duda, che dovrebbe essere prevista a dicembre, il Papa ha incontrato in questa settimana Michelle Bachelet, Alto Commissario Onu per i diritti umani. Papa Francesco sta anche valutando la bozza del messaggio che indirizzerà alla Assemblea Generale delle Nazioni Unite per il suo 75esimo anniversario. L’assemblea, che si apre tradizionalmente a settembre, quest’anno avrà luogo in video conferenza.
"Le dimissioni di un deputato o di un ministro di lì non sono sufficienti. Piuttosto il governo dovrebbe dimettersi se non è in grado di governare e fare avanzare il Paese". Sono le durissime parole del Patriarca maronita, il Cardinale Bechara Boutros Rai, pronunciate domenica scorsa parlando dell'esplosione che ha devastato Beirut e della situazione generale in Libano.
La Santa Sede segue con attenzione le tensioni nel Caucaso, e questa settimana due ambasciatori della Regione (di Georgia e Armenia) hanno rilasciato dichiarazioni sulle situazioni nei loro rispettivi Paesi. Il territorio, infatti, è colpita da diversi conflitti regionali, complessi da spiegare e che pure hanno un forte impatto anche sull’Europa. La Santa Sede ha mostrato più volte la sua presenza.
L’1 agosto 1975, ad Helsinki, veniva firmata la Dichiarazione per la Cooperazione per lo Sviluppo che diede poi il via a quella che sarebbe diventata l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo in Europa. A rappresentare la Santa Sede ai negoziati c’era monsignor Achille Silvestrini, che sarebbe poi diventato cardinale, e che è morto esattamente un anno fa. E fu lui a presentare la proposta della Santa Sede di includere la libertà religiosa tra i principi della dichiarazione. Una proposta che fu accolta come “una bomba”, e che sarebbe stata destinata a giocare un ruolo fondamentale nella disgregazione del sistema sovietico.
Dal “prete guerriero” in India alla suora dei ragazzi in Pakistan, fino ai due missionari italiani colpiti in Madagascar. Non si ferma la diffusione del coronavirus, specialmente nel Sud del mondo, e colpisce i missionari, da sempre tradizionalmente i più esposti ad ogni tipo di malattia, perché sono in prima linea a dare cure, in Paesi spesso poveri, dove è più difficile contrastare il Virus.
Santa Sofia è tornata moschea, e la prima preghiera si è tenuta il 24 luglio, simbolicamente giorno in cui il Trattato di Losanna sancì la fine dell’Impero Ottomano. Papa Francesco si è detto “molto addolorato” per la scelta del governo turco all’Angelus del 12 luglio. Dopo la decisione, è proseguito il forcing diplomatico da parte di vari Paesi, in particolare la Grecia il cui presidente ha chiamato Papa Francesco.
Il 23 luglio 2015 moriva a Washington il Cardinale americano William Wakefield Baum. Aveva 89 anni.
Non è solo una rinascita materiale, ma anche una rinascita dell’intera comunità. Dal 20 luglio, i maroniti di Aleppo hanno di nuovo la cattedrale. Dedicata a Sant’Elias, danneggiata severamente durante la guerra siriana, la cattedrale è stata ricostruita grazie al contributo di vari donatori, tra i quali Aiuto alla Chiesa che Soffre, che ha donato 400 mila euro.
C’è il sospetto che si sia trattato di un rogo intenzionale, e c’è un sospettato, un 39enne volontario della cattedrale che avrebbe appiccato il fuoco. Certo è che l’incendio divampato nella cattedrale dei Santi Pietro e Paolo a Nantes lo scorso 18 luglio ha riportato alla memoria il rogo della cattedrale di Parigi, e ha concluso un anno che è stato difficilissimo per le chiese in Francia.
Dopo l’istituzione della Commissione Vaticana anti-Covid 19, si è rianimato il dialogo tra Santa Sede e Unione Europea con una serie di incontri con alcuni commissari europei.
Il Centro Missionario della Diocesi di Bergamo ha annunciato la morte di Monsignor Eugenio Scarpellini, Vescovo di El Alto, in Bolivia. Il presule - classe 1954 - è morto ieri a causa delle complicazioni per l'infezione da coronavirus.
Si dicono “sovrastate dalla gioia” le Piccole Sorelle dei Poveri, la Congregazione religiosa che da nove anni ha lanciato negli Stati Uniti una battaglia legale per difendere il loro diritto all’obiezione di coscienza e poter dunque non distribuire contraccettivi come invece veniva loro richiesto dalla riforma sanitaria di Obama. E la gioia viene dal fatto che lo scorso 9 luglio, con un verdetto di 7 a 2, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha difeso il loro diritto all’obiezione di coscienza.
C’è una forte correlazione tra il messaggio dei vescovi del Giappone diffuso il 23 giugno per il 75esimo della battaglia di Okinawa e l’appello per l’abolizione dell’energia nucleare appena pubblicato dalla Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Giapponese. Perché fu dopo Okinawa che gli Stati Uniti, colpiti dalla strenua resistenza e dall’enorme costo di vite umane che ebbe quella battaglia, decisero di utilizzare le armi atomiche su Hiroshima e Nagasaki per porre fine alla guerra. Da allora, il nucleare è rimasto un incubo che è esploso poi di nuovo con la tragedia della centrale di Fukushima nel 2011.
È stato annunciato il primo viaggio del Cardinale Pietro Parolin all’estero dallo scoppio dell’emergenza coronavirus: sarà in Francia, sulle orme del curato di Ars e delle apparizioni di Lourdes.
Da Santa Sofia ad Hagia Sophia. Sarà il 24 luglio che per la prima volta risuonerà di nuovo la preghiera dei muezzin in Santa Sofia, la cattedrale ortodossa di Costantinopoli che fu trasformata in moschea nel 1453 e che dal 1934 ha la funzione di Museo. Il Consiglio di Stato turco ha infatti annullato il decreto del 1934 che la adibiva a Museo, e già ieri il presidente turco Recep Tayip Erdogan ha firmato il decreto con cui ordina il passaggio di culto.
"Storia di un dono" è un bel progetto di raccolta fondi per lo Sri Lanka, duramente colpito dalla povertà e ora anche dall'emergenza Covid-19. Per molti di loro, che traggono l'indispensabile per la sussistenza della giornata nei campi, il lockdown imposto dal governo per il virus purtroppo si traduce immediatamente nell'incertezza di un pasto quotidiano. Ma c'è chi non si arrende davanti a tutto questo. Perchè donare a chi non ha è il più bel dono che possiamo fare a noi stessi. Di questa raccolta fondi e altri progetti ACI Stampa ne ha parlato con Fabio Barbati, organizzatore e responsabile di "Storia di un dono":