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1999, l'appello di Giovanni Paolo II a Roma in vista del Giubileo

Messaggio del Papa in vista del Grande Giubileo: accoglienza, ospitalità, Chiesa in uscita

San Giovanni Paolo II |  | Vatican Media San Giovanni Paolo II | | Vatican Media

Il 1° novembre 1999 - Solennità di Tutti Santi - Giovanni Paolo II pubblicava un messaggio ai fedeli della Diocesi di Roma in occasione dell’imminente Grande Giubileo dell’Anno 2000.

Un evento - ricordava il Papa - “che coinvolge tutta la Chiesa, pone Roma al centro della cristianità e la rende in maniera speciale città sul monte, alla quale guardano tutte le nazioni. Inseriti in Cristo, come eredi degli Apostoli Pietro e Paolo, i cristiani della città di Roma costituiscono l'edificio santo, che dà valore attuale e coinvolgente ai segni gloriosi del passato. Esorto, pertanto, ciascuno a vivere con piena disponibilità e generosità questa grazia che il Signore elargisce alla nostra Città”.

Il Giubileo per i credenti - sottolineava Giovanni Paolo II - è tempo propizio per uscire da un modo abitudinario di vivere la fede e riscoprire l'amicizia vera con il Signore. E' tempo opportuno per dare alla conversione il significato di un taglio netto con il peccato, sperimentando la gioia del perdono accolto e donato. E' tempo quanto mai favorevole per riscoprire nelle parrocchie, nei movimenti e nelle varie comunità la comunione e la fraternità, rimuovendo gli ostacoli dell'indifferenza, della estraneità, del rifiuto degli altri, e portando a compimento un'autentica riconciliazione con tutti”.

“Nel Grande Giubileo del 2000, ancora una volta Roma - spronava ancora il Papa - è chiamata ad offrire l'ospitalità evangelica ai pellegrini che giungeranno numerosi da ogni parte della Terra. E' importante, che questi nostri fratelli trovino specialmente una Comunità che incarna il Vangelo e manifesta segni concreti del sommo precetto dell'amore di Cristo”.

Il Papa invocava poi l’intercessione di Maria, affinché con il “suo cuore di Madre, parli a chi è indifferente o vive una fede senza opere e senza entusiasmo, a chi è lontano e talora persino contrario al Vangelo. Possa, per sua intercessione, questa nostra Città diventare protagonista di fede autentica e costruttrice della civiltà dell’amore".

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