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“Christus vivit” per i giovani. Un “manuale” per la crisi e per il mondo digitale con modello Carlo Acutis

“Lui vive e ti vuole vivo!" Sono queste parole il centro dell’esortazione apostolica “Christus vivit”

Christus Vivit |  | Daniel Ibanez / ACI Group Christus Vivit | | Daniel Ibanez / ACI Group

“Lui vive e ti vuole vivo!" Sono queste parole il centro dell’esortazione apostolica “Christus vivit” di Papa Francesco, frutto del Sinodo 2018 dedicato interamente ai giovani. Un’esortazione che è stata firmata dal Pontefice argentino in una location davvero unica, ovvero nella Santa Casa di Loreto il 25 marzo 2019  per essere indirizzata “ai giovani e a tutto il popolo di Dio”. È stata poi pubblicato il 2 aprile dello stesso anno.

Un’Esortazione Apostolica risultato del Sinodo sui “giovani, la fede e il discernimento vocazionale “che si è tenuto dal 3 al 28 ottobre 2018. Il Pontefice, infatti, aveva affermato che, nel redigerla, si era ispirato ai dibattiti e alle conclusioni del Documento finale di quegli incontri.

Nel testo in particolare Papa Francesco ricorda la gioventù di Gesù che "grazie alla fiducia dei suoi genitori si muove con libertà e impara a camminare con tutti gli altri". Infatti - scrive il Papa - "Gesù non illumina voi, giovani, da lontano o dall’esterno, ma partendo dalla sua stessa giovinezza, che egli condivide con voi". Se Cristo è giovane, lo è anche la Chiesa e il Pontefice chiede "al Signore che liberi la Chiesa da coloro che vogliono invecchiarla, fissarla sul passato, frenarla, renderla immobile. Chiediamo anche che la liberi da un’altra tentazione: credere che è giovane perché cede a tutto ciò che il mondo le offre, credere che si rinnova perché nasconde il suo messaggio e si mimetizza con gli altri. No. È giovane quando è sé stessa, quando riceve la forza sempre nuova della Parola di Dio, dell’Eucaristia, della presenza di Cristo e della forza del suo Spirito ogni giorno".

Tanti gli altri temi toccati nel Documenti che è fatto di ben 299 paragrafi: una Chiesa giovane che si rinnova, l'eterogeneità dei giovani, Maria come riferimento per i giovani, i giovani in un mondo in crisi, i migranti, i problemi dei giovani, gli abusi sessuali sui minori, i giovani come momento di discernimento vocazionale, il rapporto tra giovani e anziani, la pastorale giovanile, la vocazione al matrimonio e la vocazione alla vita consacrata.

Francesco sugli abusi in questa esortazione ringrazia le vittime che hanno il coraggio di denunciare e poi precisa che i preti pedofili sono una esigua minoranza. La Chiesa "non ha paura di mostrare i peccati dei suoi membri. Ricordiamoci però che non si abbandona la Madre quando è ferita". Da qui la possibilità di una nuova Pentecoste per la Chiesa.

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Dio ama i giovani. Papa Francesco ne è convinto. Cristo salva e vive. Davanti a queste verità si deve invocare "ogni giorno lo Spirito Santo. Non perdi nulla ed Egli può cambiare la tua vita, può illuminarla e darle una rotta migliore. Non ti mutila, non ti toglie niente, anzi, ti aiuta a trovare ciò di cui hai bisogno nel modo migliore".

Nella Christus Vivit Francesco accenna anche a Carlo Acutis, che doveva essere canonizzato il 27 aprile 2025, ma a causa della morte di Papa Francesco l’evento è stato sospeso e sarà rimandato al più presto. Francesco nel testo lo cita per quanto riguarda i pericoli del mondo digitale per i giovani.

“È vero che il mondo digitale può esporti al rischio di chiuderti in te stesso, dell’isolamento o del piacere vuoto. Ma non dimenticare che ci sono giovani che anche in questi ambiti sono creativi e a volte geniali. È il caso del giovane Venerabile Carlo Acutis. Egli sapeva molto bene che questi meccanismi della comunicazione, della pubblicità e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati, dipendenti dal consumo e dalle novità che possiamo comprare, ossessionati dal tempo libero, chiusi nella negatività. Lui però ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza. Non è caduto nella trappola. Vedeva che molti giovani, pur sembrando diversi, in realtà finiscono per essere uguali agli altri, correndo dietro a ciò che i potenti impongono loro attraverso i meccanismi del consumo e dello stordimento. […] Così, diceva Carlo, succede che “tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie”. Non lasciare che ti succeda questo”, si legge nell’esortazione dedicata ai giovani.

“Il Documento che viene pubblicato costituirà per il prossimo futuro la magna charta della pastorale giovanile e vocazionale nelle diverse Comunità ecclesiali, tutte segnate – aveva commentato l’allora segretario del Sinodo sui giovani il Cardinale Baldisseri - da una profonda trasformazione della condizione giovanile”.

 

 

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