Advertisement

60 anni fa moriva Padre Agostino Gemelli

Francescano, medico, fondò l'Università Cattolica del Sacro Cuore

Padre Gemelli con alcuni studenti  |  | pubblico dominio Padre Gemelli con alcuni studenti | | pubblico dominio

Il 15 luglio 1959 si spegneva padre Agostino Gemelli. Ricordare questo nome è tenere viva la memoria di un francescano che ha dato molto al suo Ordine ed alla Chiesa.

Edoardo Gemelli nasce il 18 ottobre 1878 a Milano. Questo il suo nome prima di mutarlo in quello di Agostino, in seguito alla repentina conversione. La sua è una delle migliori famiglie della borghesia lombarda.

Laureato in Medicina, socialista ed ateo fu coinvolto da Ludovico Necchi, terziario francescano e servo di Dio, nella conoscenza  della fede e da questa fu preso. Lasciato tutto ed entrato nel noviziato dei Frati Minori Francescano di Rezzato, qui vi compì gli studi e fu ordinato sacerdote. Era il 14 marzo 1908

Oltre alla scelta religiosa, però, non abbandona lo studio e la scienza medica. Di ciò fu testimone padre Antonelli, suo provinciale che gli consentì di continuare in quest'opera di carità intellettuale. Convinto assertore delle teorie psicanalitiche le applicò, con successo, alla scienza medica. Difensore dei miracoli di Lourdes, con fede ed intelligenza dall'inizio, ne difese il culto.

Fondò e ricostruì dopo la seconda Guerra mondiale l'Università Cattolica del Sacro Cuore che fu benedetta da San Pio da Pietrelecina, quando padre Gemelli con Armida Barrelli vi si recarono.

Advertisement

Innamorato del Francescanesimo delle origini a lui si devono molti studi, su questa esperienza di vita  religiosa nella storia di tutti i tempi. Nella sua vita di prove ne subì molte tra due incidenti stradali, diverse incomprensioni e tanto altro, ma tutte furono, da lui, vissute con la giocondità del figlio di San Francesco, che tutto sopporta ma di più ama.

Di carattere franco e deciso, portò avanti tali progetti, con la fede del cattolico e l'intraprendenza del soldato. Dotato di molti talenti li spese a servizio di queste forme di apostolato che rappresentarono, non solo un accessorio, ma quella propagazione del vangelo che portò il buon seme della parola di Cristo, nel mondo della cultura e dell'apostolato sociale. Ed è bello, in questo giorno, di sessant'anni fa ricordare questo religioso e scienziato che con la sua opera ha lasciato un seme di fede e cultura, nel mondo.