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A Fano, una chiesa abbandonata è il vero cuore della città

Una vista dall' alto del complesso di San Francesco  |  | Città di Fano
Una vista dall' alto del complesso di San Francesco | | Città di Fano
La chiesa di San Francesco |  | Città di Fano
La chiesa di San Francesco | | Città di Fano
Un dettaglio delle tombe malatestiane |  | Città di Fano
Un dettaglio delle tombe malatestiane | | Città di Fano

E’ uno dei gioielli delle Marche  che ha subito lo smacco dell’abbandono. La chiesa di San Francesco a Fano è ormai solo un luogo per spettacoli e turisti nel cuore della città.

Oggi è un monumento a cielo aperto, unico nel suo genere, e di grande suggestione, che ben rappresenta la ricchezza della città e che, unitamente all’Abbazia di San Galgano, costituisce l’unico esempio italiano di chiesa senza tetto.

Il complesso architettonico di San Francesco, composto da chiesa e convento, si manifesta oggi con una pluralità di caratteristiche che sono il risultato di una lunga storia che ha visto susseguirsi diversi committenti in varie epoche. La Chiesa venne edificata a partire dalla metà del XIII secolo, ma è durante il periodo di dominio della famiglia Malatesti (1357 - 1463) che l’edificio vive un periodo di grande splendore e fu scelta per accogliere le tombe della famiglia.

Dell’antica struttura medievale sopravvive solo parte del fianco sud, poiché l’edificio venne ristrutturato  a metà Ottocento in stile neoclassico ad opera degli architetti Giuseppe Ferroni e Angelo Innocenzi.

Ma la vicenda della chiesa è legata a quella dei tanti beni ecclesiastici incamerati dallo Stato Italiano dopo il 1870 quando furono soppressi molti degli ordini minori compreso quello di Fano.

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Fino 1912 il convento venne utilizzato come caserma militare. Con il terremoto del 30 ottobre 1930 il tetto fu demolito per questioni di sicurezza e molte furono le proposte di riutilizzo, o di abbattimento.

Negli anni ’50 si parlò della ricostruzione della chiesa, ma  il progetto fu abbandonato lasciando così la chiesa e il convento nel degrado.

Nel sottoportico, però, sono ancora conservate e visibili le splendide tombe rinascimentali Malatestiane di Pandolfo III e Paola Bianca Malatesti, commissionate dal figlio Sigismondo e attribuite a Leon Battista Alberti. Un ricchissimo apparato scultoreo fa da corona alla bella immagine della defunta, stesa sul coperchio del sarcofago.

Oggi questo imperdibile gioiello architettonico fa parte dei Luoghi del Cuore scelti dal FAI, che ogni anno recensisce i luoghi italiani da non dimenticare.

La visita del Complesso monumentale di San Francesco è una occasione per conosce anche il resto della cittadina marchigiana.  Fra centro storico e marina il passo è breve. Fano, la città di Vitruvio è oggi la terza città delle Marche.

 

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