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A Torino la Sindone, lascia il segno nel cuore dei giovani che oggi sono con il Papa

La esposizione della Sindone  |  | Arcidiocesi di Torino / Renzo Bussio
La esposizione della Sindone | | Arcidiocesi di Torino / Renzo Bussio
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La esposizione della Sindone | | Arcidiocesi di Torino / Renzo Bussio
La esposizione della Sindone  |  | Arcidiocesi di Torino / Renzo Bussio
La esposizione della Sindone | | Arcidiocesi di Torino / Renzo Bussio
La esposizione della Sindone  |  | Arcidiocesi di Torino / Renzo Bussio
La esposizione della Sindone | | Arcidiocesi di Torino / Renzo Bussio
La esposizione della Sindone  |  | Arcidiocesi di Torino / Renzo Bussio
La esposizione della Sindone | | Arcidiocesi di Torino / Renzo Bussio

Un nuovo modo nuovo occhi per vedere la Sacra Sindone. I ragazzi del Piemonte che oggi sono a Roma per pregare con il Papa la scorsa notte erano a Torino davanti al Sudario custodito nel duomo per pregare insieme.

Sono stati circa 2.500 giovani che dal 3 agosto hanno partecipato al pellegrinaggio per i sentieri di montagna in Piemonte e Valle d’Aosta per la Venerazione straordinaria del 10 agosto sera.

Dopo la visione del filmato nel cortile d’onore di Palazzo Reale, che prepara alla venerazione intrecciando la vita dei giovani di oggi al Vangelo, i ragazzi passano accanto ad un allestimento che simboleggia il sepolcro e giungono di fronte al Telo.

Tutta l’esperienza del cammino a piedi per oltre cento chilometri ha scatenato la solidarietà tra i gruppi e le persone che hanno offerto accoglienza a tutto campo e ha contributo a rafforzare i legami fra comunità e parrocchie diverse.

“C’è un altro aspetto non secondario -ha spiegato Nosiglia- questa è una delle prime, e più importanti, esperienze di Chiesa a dimensione regionale. Le nostre diocesi sono abituate a lavorare insieme in tutti i settori ma non è capitato molto spesso, fino ad ora, che ci fossero occasioni per iniziative comuni di grande respiro. Il pellegrinaggio dei giovani è dunque anche, in più di un senso, un «cammino di Chiesa» che riguarda tutti i territori subalpini”.

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 Sono rimaste aperte nella notte anche le chiese di San Lorenzo e del Corpus Domini che lungo tutto il tempo della venerazione hanno continuato ad accogliere i pellegrini della Sindone. 

Nuovi occhi, quelli dei giovani, e nuova modalità. “Fino ad ora- ha ricordato l’ arcivescovo - la Sindone era stata esposta nella zona dell’altare maggiore, posizionata in verticale, e in una teca apposita.

Si è voluto in accordo con la Santa Sede, proporre un pellegrinaggio in cui la Sindone apparirà «ravvicinata», anche se protetta dai vetri della Cappella e della teca di conservazione. La visione dell’immagine nel suo insieme è più efficace e garantisce sia un eccellente livello di sicurezza sia il mantenimento della Sindone nelle condizioni ottimali di conservazione, all’interno della Cappella”.

Il percorso inizia da Palazzo Reale per far comprendere che “la Sindone diventa il punto finale di un «cammino» che è molto più vasto, quello di una vera e propria esperienza di Chiesa”.

I ragazzi hanno compiuto un pellegrinaggio anche artistico e storico all’ interno della regione e della città a cominciare dal Museo della Sindone, fino all’ affresco Sindonico di Palazzo Madama  che ricorda l’ostensione del 1642.

Molti i ragazzi che sono rimasti in adorazione fino alle due di notte, altri con zaino in spalla e amore nel cuore si sono messi in pullman per arrivare a Roma e riunirsi coi loro coetanei di tutta Italia.

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L’ “ Amore lascia il segno” è stato il motto della esposizione straordinaria, e questo amore i ragazzi del Piemonte l’hanno portato al Papa.