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Aleppo, la drammatica situazione nelle parole di Suor Annie Demerjian

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"I combattimenti sono finiti, ma ora è in atto una nuova battaglia. Quella per sopravvivere, per tornare alla vita". Così Suor Annie Demerjian, religiosa dell'Ordine delle Sorelle di Gesù e Maria, descrive ad Aiuto alla Chiesa che Soffre l’attuale situazione ad Aleppo.

La religiosa, sostenuta nella sua opera da ACS, ha vissuto questi tragici anni di conflitto al fianco della popolazione cercando di far fronte a qualsiasi necessità: dall’assistenza medica, al cibo, ai vestiti, fino a noleggiare un’autocisterna per portare l’acqua alle famiglie nei lunghi mesi in cui la fornitura idrica è stata interrotta.

Oggi, pur tra le drammatiche condizioni economiche e sociali, Aleppo ha finalmente ritrovato un po’ di pace e serenità. Soprattutto i piccoli aleppini che in questi anni di scontri e bombardamenti sono stati costretti a giocare all’interno delle loro case, molte delle quali fatiscenti. «Alcuni di loro passavano il tempo dilettandosi con il macabro gioco di identificare un missile, una bomba o una raffica di proiettili, semplicemente ascoltando i suoni dell’orrore in atto a pochi metri da loro. Ora conosceranno la gioia di giocare spensierati all’aperto», afferma Suor Annie.

È dedicata in particolar modo ai bimbi la campagna di Natale 2017 di ACS. Oltre al supporto al progetto Goccia di latte, che offre ogni mese latte in polvere a 2850 bambini, la Fondazione propone ai propri benefattori di contribuire alla ricostruzione dell’asilo gestito dalle suore di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, che nel quartiere di Azizieh di Aleppo offrirà nuovamente un luogo dove giocare a 50 piccoli alunni.

"Aiutate i bambini siriani a scoprire cosa significa avere un’infanzia. Dopo anni di giochi scanditi dalle bombe, hanno più che mai bisogno di tranquillità".

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Suor Annie ringrazia tutti i benefattori ACS che hanno sostenuto e sosterranno i cristiani e l’intero popolo siriano. "Ogni casa della Siria ha una sua storia ed una sua ferita. Ma durante la guerra il vostro aiuto e le vostra vicinanza ci hanno dimostrato che voi siete veramente nostri fratelli e sorelle. Grazie di cuore per quanto avete fatto e quanto continuerete a fare per noi".