Advertisement

Appeso per un gancio, ma con il pensiero a Dio... La vita di Giuseppe da Leonessa

San Giuseppe da Leonessa |  | Wikipedia - Pubblico Dominio San Giuseppe da Leonessa | | Wikipedia - Pubblico Dominio

San Giuseppe da Leonessa (1556-1612) nacque in questo piccolo borgo di poche anime, tra tanto freddo e molta vita contadina. Certamente dalla sua terra oltre ad averne preso i natali avrà preso anche un'altra qualità tipica della sua gente ovvero la santa caparbetàa nel voler fare qualcosa. Ciò è ancor più evidente se quel qualcosa è diventar santo.

Infatti Eufrano Desideri (questo era il suo nome prima di cambiarlo secondo l'antica usanza cappuccina) nato in un piccolo paesino dell'alto Lazio e deciso nel suo proposito entrò fra i cappuccini di Assisi e nel 1580 venne ordinato sacerdote.

Ma balenandogli nel cuore qualcosa di più grande e non contento di ciò chiese al suo Provinciale la possibilità di andare a Costantinopoli ad assistere i cristiani prigionieri.

Qui il suo zelo non conobbe riposo e si moltiplicò in tante attività a conforto di tutti coloro che avevano bisogno della sua assistenza. Tale atteggiamento di carità ed amore alla diffusione del Vangelo lo portò ad essere imprigionato e torturato. La condanna consisteva nell'essere appeso per un braccio ad un gancio e lasciato in questo stato a morire. Ma Giuseppe nonostante fosse appeso da diversi non morì ed il sultano Murad III lo rispedì in Italia.

Tornato in patria condusse numerose predicazioni e pellegrinò fra l'alto Lazio e l'Abruzzo alla ricerca di anime da salvare. Di carattere franco e deciso ci ha lasciato una stupenda testimonianza di vita missionaria e di sprezzo del pericolo che lo condussero al rischio concreto di perdere la sua vita.

Advertisement

Certamente appeso “al gancio” in quella tremenda posizione avrà pensato alle tante anime che gli chiedevano un segno e crediamo che quel segno era il suo corpo che come quello del Cristo era stato donato per la diffusione del Vangelo.

E' stato canonizzato da Papa Benedetto XIV nel 1746.