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Armenia, la Turchia contro il Papa. Richiamato l'Ambasciatore

Papa Francesco  |  | Petrik Bohumil -CNA Papa Francesco | | Petrik Bohumil -CNA

“La dichiarazione senza fondamento del Papa, che è lontano dalla realtà legale e storica, non può essere accettata”. E’ la durissima risposta del ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu alla citazione fatta stamane da Papa Francesco della dichiarazione di Giovanni Paolo II e Karekin II Catholicos di tutti gli Armeni, il 27 settembre 2001 in merito al massacro degli armeni nel 1915-16.

"La nostra umanità – aveva detto il Papa citando testualmente la dichiarazione del 2001 - ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, che generalmente viene considerata come il primo genocidio del ventesimo secolo, ha colpito il vostro popolo armeno, prima nazione cristiana".

Parole che la Turchia, che rifiuta di riconoscere il massacro di un secolo fa, non ha accettato facendo presente il disappunto del presidente Recep Tayyp Erdogan al Nunzio Apostolico, Monsignor Antonio Lucibello.

Successivamente il ministero degli Esteri di Ankara ha richiamato per consultazioni l’Ambasciatore turco presso la Santa Sede, Kenan Gursoy. Le posizioni del Papa – aggiungono dalla Turchia – sono “nulle e vuote” e rischiano di creare “una perdita di fiducia nei rapporti bilaterali”.

Da Papa Bergoglio – ribatte il ministro degli Esteri armeno Nalbandian – arriva invece “un messaggio importante, un messaggio di pace per il popolo armeno ma anche un messaggio sulla prevenzione di crimini contro l’umanità e di altri genocidi, rivolto a tutta la comunità internazionale”.

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