A Roma si è svolto il convegno organizzato per i dieci anni di Scienza e Vita. Ad aprire i lavori l'intervento del Presidente della Cei, Cardinale Angelo Bagnasco. "Una madre che difende i figli che ha generato - ha osservato il presule - non teme nulla, ma è disposta a morire per loro. Così dobbiamo essere noi nel difendere la vita umana, senza temere fatiche e incomprensioni. Dobbiamo procurare una salutare interazione e integrazione tra scienza e vita, in modo che le scoperte scientifiche e tecnologiche giovino realmente all’uomo e siano concepite come un servizio alla vita, siano progettate già a questo fine, si discostino dalle logiche oscure del potere e da quelle scivolose della ricerca del piacere".

Nel suo articolato intervento, l'Arcivescovo di Genova ha puntato il dito contro "un certo scientismo tecnologico che ha fondato la scienza sul dato della manipolabilità totale da parte dell’uomo. Nessun ambito del reale, in questa concezione che non esitiamo a definire ideologia, può sfuggire all’intervento dell’uomo, che per sua natura modifica le cose secondo il suo arbitrio. E’ in questa linea che in alcuni asili nel nostro Paese è stata proposta l’abolizione della festa della mamma e del papà, al fine di non discriminare altre forme alternative, che vedrebbero la presenza di due papà o di due mamme". "Uno dei motivi di preoccupazione - ha aggiunto - ci viene dalla sistematica diffusione, a partire da luoghi che, come la scuola, dovrebbero rappresentare un modello in senso contrario, dell’ideologia del gender: il sesso di una persona non le sarebbe dato da ciò che essa è costitutivamente, ma sarebbe oggetto di una libera scelta di ognuno: se uno vuole essere maschio, o femmina, chi ha il diritto di vietarglielo? E’ giusto, si afferma, che ognuno possa decidere con assoluta libertà. Ed eccoci precisamente a ciò che rende questa concezione così allettante e pericolosa: l’idea di una libertà che per essere tale deve essere assoluta, assolutamente autocentrata, separando così la cultura dalla natura e lo spirito dal corpo".

Dal porporato un nuovo appello in difesa del matrimonio e della famiglia contro quella che ha già chiamato una vera e propria "colonizzazione ideologica": "Quando il matrimonio è svilito a convivenza o ad accordo provvisorio tra due persone; quando la genitorialitaà è svincolata dall’amore e dalla fedeltà tra un uomo e una donna e la sessualità si riduce a mero strumento di soddisfazione, si compromette la vocazione integrale della persona umana e si fa passare un messaggio che condiziona fortemente le persone e soprattutto le nuove generazioni".

Dal cardinale Bagnasco infine un "appello ai responsabili politici del nostro Paese, affinché pongano la famiglia al centro delle loro iniziative. Se abbandonata a se stessa, la famiglia più facilmente si disgrega; se sostenuta, tutela la vita e le persone, assicura uno sviluppo più armonico della persona, contribuendo in modo insostituibile alla crescita anche economica della società. Il sostegno alla famiglia è in questo senso anche il migliore degli investimenti in vista di una ripresa economica più rapida e solidale: va riconosciuto e promosso il valore insostituibile della famiglia, vera cellula della società e culla della vita".