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Bagnasco, solo restando uniti in Dio possiamo far rinascere Genova

L'omelia dell'arcivescovo di Genova nell'anniversario del crollo del Ponte Morandi

Il cardinale Bagnasco celebra la messa per le vittime del crollo del Ponte Morandi  |  | Arcidiocesi di Genova Il cardinale Bagnasco celebra la messa per le vittime del crollo del Ponte Morandi | | Arcidiocesi di Genova

“Li pensiamo nella luce tra le braccia  di Dio Genova non li dimenticherà mai”.

Il cardinale Angelo Bagnasco ha ricordato così questa mattina nella messa di suffragio le vittime del crollo del Ponte Morandi un anno dopo.

L’arcivescovo di Genova ha ringraziato il Papa per il suo messaggio e nella omelia ha ricordato che il dolore e lo svuotamento come la voglia di farcela a recuperare il futuro sono legati alla umiltà di capire che si deve essere uniti e nel nome di Dio.

“Quell’apocalisse che ci ha fatti sentire svuotati…la città rinnova oggi il Suo abbraccio ai familiari delle vittime”.

Un grazie speciale ai soccorritori che sono stati guidati non solo dal senso del dovere ma dall’amore. “Lo stare insieme sperare e lavorare insieme e guardare al bene comune è la garanzia di una presa più grande e della presenza dell’amore di Dio” invisibile e più reale di tutto ciò che vediamo, dice Bagnasco. Le nostre forze non sono piccole ma sono fragili, spiega l’arcivescovo, se restiamo uniti e ci lasciamo umilmente abbracciare da Dio allora le nostre capacità si moltiplicheranno e faranno miracoli.

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Alla messa erano presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del consiglio e i vice presidenti. Dopo la messa alcuni interventi poi all’ ora esatta del crollo il suono di tutte le campane di Genova, delle sirene e un lancio di palloncini bianchi nella zona del disastro.