Il Cardinale Giacomo Biffi amava tanto la Chiesa Bologna, ed è per questo che “nasce la messa in guardia di questo gregge santo di Bologna dagli errori, dimostrandone a volte in modo tagliente l’intima inconsistenza”. Così nell’omelia, ieri, per la Messa esequiale del porporato si è espresso il Cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna.

Il Cardinale Biffi – ha ricordato Caffarra –  ha svolto “l’esercizio della carità verso chi si trovava in difficoltà’ di ogni genere. Anche economiche, fu maestro di fede anche nella lunga tribolazione della malattia: non potrò mai dimenticare il modo con cui accettò l’amputazione di una gamba. Il volto emanava serenità, pace, abbandono. La fede era diventata vita nel senso più profondo”.

Fu anche – ha concluso il porporato – uomo di dialogo: “aveva un concetto molto alto del dialogo e disprezzava profondamente chi lo praticava o come sforzo di ridurci tutti ad un minimo comune denominatore o al perditempo della chiacchiera da salotto. In breve: il dialogo coincide con l’evangelizzazione”.

Al rito funebre presenti molti vescovi tra i quali anche il Presidente della Cei, il Cardinale Angelo Bagnasco. E’ stato – ha commentato l’Arcivescovo di Genova – “un grande vescovo della Chiesa 
bolognese, di tutta la Chiesa italiana e oltre. Ricordo in modo particolare la sua acutissima intelligenza unita, come è noto, al suo grande umorismo sempre tanto benefico e costruttivo che indirizzava, innanzitutto, verso se stesso, e questo è un grande segno di quella unità interiore che in lui era visibile nel vivere centrato su Gesù e nell’amore per la Chiesa".