“Il 2015 sarà certamente ricordato come l’hannus horribilis dell’immigrazione, non solo per l’elevato numero di profughi, sfollati e morti che si sono registrati sino ad oggi, ma per l’incredibile debolezza ed egoismo che molti paesi hanno dimostrato nell’affrontare quella che, innanzitutto, è una emergenza umanitaria”. Si apre così il dossier “Balcani e Mediterraneo” della Caritas, che racconta storie e numeri di immigrazione , per offrire il “quadro della situazione nei vari contesti, dai Balcani al Mediterraneo, per contribuire alla conoscenza di un fenomeno dai tratti molto complessi che negli ultimi mesi ha assunto una dimensione globale”.

“I numeri ci raccontano di una vicenda umana senza precedenti – si legge ancora nel documento -, con milioni di donne, uomini e bambini che cercano protezione da guerre, persecuzioni ed umiliazioni. Ci racconta no di persone a cui sono stati rubati, prima di ogni cosa, la dignità e il futuro. E’ una situazione complessa che necessita di essere conosciuta e compresa”.

“La morte di migliaia di persone scuote l'Europa che per tanto tempo si è definita solidale, ma che all’improvviso si è trovata divisa davanti all’incessante richiesta dei profughi – spiegano da Caritas -. Molti sono però i gesti di solidarietà portati avanti ora da alcuni governi e da tanti cittadini che cercano di restituire dignità a chi in questo momento è più fragile”.

“Le immagini delle traversate lungo il Mediterraneo e attraverso i confini terrestri dell’Europa appaiono come un monito agli stati affinché la sofferenza di milioni di persone che fuggono dalle guerre sia una responsabilità di tutti –concludono dalla Caritas -. La parola accoglienza sembra non fare più paura, soprattutto dopo i numerosi appelli del Santo Padre alla preghiera e a gesti concreti”.