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Cineforum Seraphicum, cinema per pensare

Il cinema per pensare al Seraphicum  |  | Seraphicum
Il cinema per pensare al Seraphicum | | Seraphicum
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Il cinema per pensare al Seraphicum | | Seraphicum

Come film di apertura, oggi sabato 14 ottobre, è stato scelto Il sogno di Francesco, per ripercorrere gli esordi dell’avventura francescana nel riconoscimento della Regola per il nuovo Ordine; per chiudere, il 14 aprile 2018, si guarderà Il diritto di contare, pellicola sulla difficile integrazione degli afroamericani negli Stati Uniti degli anni ’60. In mezzo, otto mesi di proiezioni per gustarsi alcuni bei film della passata stagione, riflettendo e dibattendo insieme al termine della visione.

Ritorna anche per la stagione 2017-2018 il Cineforum Seraphicum, la rassegna cinematografica che si tiene da cinquant’anni nell’auditorium dell’omonima università retta dai Frati Minori Conventuali a Roma nel quartiere dell’Eur. Come di consueto, ogni film è preceduto da una breve introduzione a cura dell'équipe del Cineforum e seguito dal dialogo del pubblico con un ospite. 

“Anche stavolta il ciclo del Cineforum intende offrire una pluralità di sguardi sui molti luoghi della realtà umana e su piccole e grandi storie di vita e di passione” - spiega Vincenzo Rosito, docente di filosofia teoretica presso la Facoltà di Teologia dell’ateneo francescano e firma nota ai lettori delle pagine culturali del quotidiano Avvenire, curatore artistico della rassegna insieme al direttore frà Jesus Ramirez. Scorrendo tra i 18 titoli che compongono la serie di quest’anno, per esempio, vediamo che il lavoro, con le sue sfide e le sue difficoltà, trova spazio in film come Io, Daniel Blake (13 gennaio), L’altro volto della speranza (17 febbraio) e Il medico di campagna (7 aprile). Il tema dell’incontro tra persone, mondi e culture differenti è il fulcro di proiezioni come Silence (16 dicembre), La tenerezza (20 gennaio), La battaglia di Hacksaw Ridge (3 marzo) e Il cittadino illustre (10 marzo). L’universo femminile è declinato in Jackie, che rilegge la vita e gli stati d’animo della vedova del presidente Kennedy all’indomani dell’attentato di Dallas (27 gennaio), e in Florence (24 febbraio), la divertente biografia della cantante d'opera nordamericana Florence Foster Jenkins, passata alle cronache per le sue stonature vocali. Depressioni e insuccessi, ribellioni e passioni, attese e speranze sono descritte da In guerra per amore(21 ottobre), Indivisibili (18 novembre), Fai bei sogni (25 novembre), Collateral beauty (2 dicembre), La la land (10 febbraio) e Lasciati andare (24 marzo), mentre il tema del rispetto delle regole e delle norme del vivere civile è analizzato in chiave umoristica dal duo Ficarra-Picone in L’ora legale (3 febbraio).             

Immutati i costi: € 5 il biglietto singolo, mentre l’abbonamento a tutto il ciclo è fissato a € 60 (€ 30 per gli studenti fino a 25 anni d'età). Comodo anche arrivarci, dato che l'auditorium del Seraphicum (Via del Serafico 1) è raggiungibile con bus (30, 31, 671) e metropolitana (Linea B - fermata Laurentina) e dispone di un ampio parcheggio gratuito per chi intendesse recarsi in auto.

La novità di quest’anno è la compressione di spettacoli e dibattiti in un unico pomeriggio, quello del sabato. “Abbiamo deciso di concentrarci sulla proiezione pomeridiana del primo giorno del week-end - dice ancora Rosito - in modo da poter consentire alle famiglie e alle persone libere dagli impegni di studio e di lavoro settimanale di poter assistere comodamente alla visione e alla discussione successiva. In un tempo in cui la fruizione dei prodotti multimediali diventa più individualizzata, parcellizzata e diffusa, puntiamo ancora di più su quello che è sempre stato storicamente il nostro valore aggiunto: il confronto con autori e registi moderato da critici ed esperti di cinema. Attraverso la visione comune dei film e la partecipazione ai dibattiti - prosegue il professor Rosito - si vuole rimarcare un metodo e un modo di essere. Il cinema, quando viene vissuto e condiviso in tal modo, non è una semplice ri-produzione della realtà storica e sociale, ma diventa impresa comune capace di dis-piegare qualsivoglia vicenda originaria. Il Cineforum è una “pratica collettiva” - conclude il curatore - che si arricchisce del contributo di molti, avendo a cuore le molteplici narrazioni del reale”.

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