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Come costruire comunità più solide con i rifugiati, il dibattito

Papa Francesco abbraccia un rifugiato al CARA, Giovedì Santo |  | L'Osservatore Romano foto Papa Francesco abbraccia un rifugiato al CARA, Giovedì Santo | | L'Osservatore Romano foto

Sono molte le necessità e le sfide che devono affrontare i rifugiati. Quali possono essere le soluzioni sostenibili?

Di questo se ne parlerà nel dibattito ospitato dal Rotary International il 29 aprile, presso l'Università LUMSA,con p.Thomas H Smolich SJ, direttore internazionale del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS), Carlotta Sami, portavoce dell'ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati per l'Europa Meridionale, John Hewko e K.R. Ravindran, rispettivamente Segretario Generale e Presidente del Rotary International, sul tema "Helping refugees to start over" (Aiutare i rifugiati a ricominciare).

Il Rotary si occupa in tutto il mondo delle necessità dei rifugiati, fornendo loro cibo, riparo, indumenti e cure mediche. P. Smolich incentrerà il proprio intervento in particolare sull'educazione rivolta ai rifugiati e su altre forme pratiche di sostegno che li aiutino a iniziare una nuova vita e diventare autosufficienti.

Papa Francesco si è espresso con chiarezza sull'urgenza di affrontare il tema delle difficoltà che incontrano i rifugiati. Durante la sua visita a Lesbo ha detto: "Abbiamo bisogno di un insegnamento e di un'educazione all'integrazione. Fare muri non è una soluzione: non risolve niente. Dobbiamo fare ponti. Ma i ponti si fanno intelligentemente, si fanno con il dialogo, con l'integrazione".

Il JRS cerca di promuovere l'autosufficienza, e lo fa curando l' accesso dei rifugiati all'educazione. "Le iniziative educative e di sostentamento del JRS - dice p. Smolich -vanno al di là dei meri aspetti economici della vita, toccando dimensioni più umane e sociali. Ci prefiggiamo non soltanto di aiutare i rifugiati a rimettersi in piedi e guadagnarsi di che vivere, ma anche di ridare loro dignità e speranza, oltre che facilitare la loro integrazione", 

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P.Smolich guarda a una futura collaborazione con il Rotary e afferma "Dobbiamo unirci e mettere in moto la nostra compassione per fare una differenza di proporzioni globali. È compito di ciascuno di noi fare in modo che coloro che hanno perso la propria casa non perdano la speranza. Il JRS lo fa attraverso l'educazione, il Rotary cerca di fare altrettanto attraverso il proprio impegno globale".