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Dalle diocesi: In Sardegna per rileggere Amoris laetitia

Un vescovo con il testo di Amoris Laetitia |  | Aci Group Un vescovo con il testo di Amoris Laetitia | | Aci Group

Un messaggio sull’attuale congiuntura socio-economica della Sardegna sarà inviato, in questo mese, dai vescovi dell’Isola. Occasione e obiettivo del messaggio è quello di riprendere alcuni contenuti e istanze della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani tenutasi a Cagliari il 26-29 ottobre scorso che aveva come tema “Il lavoro, che vogliamo libero, creativo, partecipativo e solidale”. Lo hanno deciso nel corso dell’assemblea della Conferenza Episcopale Sarda, tenutasi nei giorni scorsi a Cagliari presso il Seminario Regionale. “Appare opportuno sottolineare – scrivono i presuli - alcune priorità fortemente sentite dalla popolazione e vicine alla sensibilità della Chiesa”.

I vescovi sardi ritengono, inoltre, “utile e urgente” offrire ai sacerdoti delle linee orientative su una corretta attuazione dell’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”, soprattutto relativamente al capitolo 8°, dedicato all’accompagnamento, al discernimento e all’integrazione delle fragilità familiari. Sono stati individuati – si legge nel comunicato finale -  i passaggi per arrivare alla stesura del sussidio, che prevedono una larga consultazione nelle dieci diocesi isolane, l’apporto di qualche esperto e il confronto con altre simili iniziative avviate in altri parti d’Italia e del mondo. Ampio spazio è stato dedicato al Seminario Regionale e al progetto formativo annuale. Nel seminario hanno fatto ingresso 13 nuovi alunni provenienti dalle diverse diocesi della Sardegna. La comunità quest’anno è composta complessivamente da 57 seminaristi.

A Roma, all’interno della Settimana della Famiglia, un seminario per  promuovere il servizio di sostegno, prevenzione e cura, anonimo e gratuito, attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16. Un numero che sta già funzionando in via sperimentale per le problematiche legate al gioco d’azzardo: 800 558 822. “Opuscoli informativi saranno diffusi in tutte le 336 parrocchie della diocesi, nonché attraverso le associazioni, i movimenti e le varie realtà educative e comunitarie”, dice il direttore del Centro per la pastorale familiare del Vicariato mons. Andrea Manto.

A l’Aquila il card. Giuseppe Petrocchi oggi consacra la città alla Madonna di Fatima nella Basilica di San Bernardino da Siena. Il porporato, alle ore 21, presiederà una solenne Messa concelebrata da tutti i sacerdoti aquilani al termine della quale reciterà la preghiera consacratoria alla Vergine Maria a cui affiderà la Città e l’intero territorio diocesano aquilano. La liturgia, spiega la diocesi, si pone al termine dell’Anno Mariano in cui l’effigie della Madonna di Fatima ha visitato tutte le parrocchie della diocesi  accolta, anche nelle parrocchie più piccole, da “fedeli entusiasti e mossi da sincera devozione”. 

Il cardinale Petrocchi, il 28 agosto 2017,  nell’annunciare l’indizione dell’Anno Mariano aveva detto dinanzi la Basilica celestiniana di Collemaggio: L’umile Vergine di Nazareth ci sarà Compagna e Guida nel percorrere le vie della misericordia e della comunione. Lei, Modello di santità, Donna della Pasqua e Madre dell’unità ci aiuti ad essere Chiesa missionaria, che testimonia sempre e ovunque l’Amore di Dio, specie nelle “periferie esistenziali” della nostra società”.

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A Treviso, in occasione dei cento anni dalla morte di Giuseppe Toniolo – 7 ottobre 1918 - nativo della città e beatificato nel 2012,   è iniziata, lo scorso 10 ottobre, la Settimana Sociale dei cattolici trevigiani che “ non vuole essere una celebrazione rivolta al passato, ma l’attualizzazione di alcune intuizioni di Toniolo”.

Nelle attività diocesane registriamo ancora convegni pastorali di inizio anno . Oggi a Nepi, nella diocesi di Civita Castellana, è previsto il convegno sul tema, ripreso dalla Lettera ai Filippesi, “Ringrazio il mio Dio per la vostra collaborazione all’annuncio del Vangelo” (1,3-5) e come sottotitolo “La comunità cristiana soggetto dell’evangelizzazione”. A presentare il convegno il vescovo mons. Romano Rossi secondo il quale  “l’annuncio è una vocazione che non riguarda solo i presbiteri e i catechisti, ma l’intera comunità cristiana”.