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Dalle diocesi, la Giornata mondiale dei poveri celebrata in ogni parte d'Italia

I messaggi dei vescovi

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E’ tratto dal libro del Siracide il tema, scelto da Papa Francesco per la Giornata Mondiale dei Poveri. Il monito “Tendi la tua mano al povero” è l’invito che viene oggi rivolto a tutti ed è un tema di “grande attualità che non può lasciare nell’indifferenza nessuno”, scrivono i vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta.

In questi mesi, anche il tempo di pandemia ha fatto “emergere nuove povertà vicino a noi. I centri della Caritas ed altri enti di assistenza hanno incrociato nuove richieste di aiuto, alcune inaspettate. Le nostre comunità cristiane non possono essere insensibili a queste grida di dolore”, si legge nel messaggio evidenziando che sono state scoperte le fragilità dei “nostri ambienti ed il flebile equilibrio della nostra terra.

La tecnologia, fine a sé stessa, ci ha distolti dall’attenzione verso coloro che facevano fatica e vedevano spegnersi le loro risorse. Vi sono state vere iniziative di solidarietà che hanno coinvolto giovani e meno giovani in gesti di vero amore. Guai se rimangono un puro ricordo o eventi isolati”.  I poveri sono i nostri “padronissimi”, come diceva San Giuseppe Benedetto Cottolengo, il grande santo della carità scaturito proprio dalla terra piemontese: “accorgerci della loro presenza ci obbliga a maggiori condivisioni di tempo, di spazi, di denaro, di cose, di attenzioni e di gesti”.

Per questa giornata tante le iniziative e anche i messaggi dei vescovi italiani. Il vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, Ambrogio Spreafico, rivolgendosi ai sacerdoti, alle religiose e ai laici scrive di conoscere “lo sforzo che ogni nostra realtà, parrocchiale e associativa, sta compiendo per venire incontro alle necessità di tanta gente, e, mentre vi ringrazio, vi incoraggio a moltiplicare ogni sforzo perché nessuno sia privato di un gesto di amore, di vicinanza e di condivisione. Ma soprattutto – scrive il presule - affidiamoci alla preghiera costante e insistente, perché cessi questo tempo difficile, mentre affidiamo al Signore, per intercessione della Vergine Maria e dei nostri Santi Patroni, i malati e coloro che li curano, gli anziani e i più deboli, i poveri e i bisognosi, perché tutti siano protetti dalla misericordia di Dio”.

Mons. Spreafico presiederà la Messa delle ore 11:00 in Cattedrale, a Frosinone. Diverse sono le iniziative pensate dalle parrocchie: pur non potendo organizzare momenti conviviali da condividere con le famiglie bisognose, in osservanza delle norme anticontagio, si promuoveranno raccolte di generi alimentari e segni di fraternità durante le giornate di sabato e domenica. Le parole del Papa ci invitano ad “accrescere la sensibilità del cuore per accorgerci delle necessità dei fratelli ed esprimere nei loro confronti gesti di amore, di prossimità e di solidarietà”, scrive il vescovo di Patti, Guglielmo Giombanco: “quando facciamo la spesa pensiamo a chi manca del necessario e doniamo quello che possiamo. La solidarietà fraterna ci aiuterà ad affrontare con fiducia questo tempo difficile di pandemia e a superarlo con l’aiuto vicendevole”. Da qui l’invito ad intensificare la raccolta di beni di prima necessità per aiutare famiglie in difficoltà attraverso “Ceste di solidarietà” poste dinanzi all’altare come segno di condivisione con i fratelli più poveri.

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Nella diocesi di Trapani i Gruppi di volontariato vincenziano delle parrocchie di Trapani e Casa Santa offriranno un pranzo da asporto alle persone in difficoltà di tutte le parrocchie del territorio. L’arcivescovo di Bologna, il card. Matteo Zuppi presiederà la S. Messa domani in Cattedrale. “L'attenzione al povero e a quella di Dio nella preghiera vanno a braccetto e non si possono disgiungere – afferma don Massimo Ruggiano, vicario episcopale per la Carità – ci conducono entrambe fuori da noi stessi per incontrare il fratello e si illuminano a vicenda. Il grido del povero è difficile da ascoltare per questo la preghiera ci viene in soccorso per imparare a guardare il fratello debole come lo vede Dio perchè Egli volge lo stesso sguardo a noi”.

A Novara la Caritas diocesana lancia una colletta diocesana a favore delle vittime dell’alluvione che un mese fa ha colpito il territorio. A Terni la celebrazione della Giornata sarà oggi con la messa, presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese, nella Cattedrale mentre in serata l’Azione Cattolica diocesana terrà un incontro-testimonianza online con gli interventi di don Matteo Antonelli, assistente regionale dell’Acr, e di Clara Vella che parlerà dell’esperienza dell’associazione “Gioia di vivere”. La Caritas diocesana e l’associazione di volontariato San Martino allestiranno una tensostruttura riscaldata permanente, adiacente alla mensa per i poveri “San Valentino” a Terni, per consentire agli ospiti che non possono accedere alla mensa stessa, in base alle disposizioni per la prevenzione della diffusione della pandemia Covid 19, di poter consumare il pasto all’aperto, ma in un locale riparato e caldo.

Nella diocesi di Cerreto Sannita–Telese–Sant’Agata de’ Goti, è stata scelta la strada di un incontro via web con tutti gli operatori Caritas delle parrocchie e con i parroci per un momento di riflessione, preghiera e confronto. E’ stato attivato anche un numero telefonico (371 4343566), al quale sarà possibile rivolgersi in questo momento difficile a causa dell’aumento di contagi. In accordo con il vescovo Mimmo Battaglia le offerte raccolte durante le messe saranno devolute alla Caritas parrocchiale per aiutare, in modo discreto e nascosto, qualche famiglia o persone in oggettive difficoltà. Il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, invita tutti, in particolar modo in questo tempo di emergenza, ad avere lo spirito di carità operosa. “Quanti si impegnano – dichiara il vescovo – svelano il volto materno della Chiesa che, concretamente, concede il proprio supporto nei momenti difficili”. “Dobbiamo tendere la mano al povero con sempre maggiore impegno e generosità, perché è una mano che tendiamo a Gesù che si nasconde nei panni del povero”, ha scritto il vescovo di Tivoli e Palestrina, Mauro Parmeggiani fa appello affinché ognuno prenda “a cuore un povero”, gli diventi “amico” e lo sostiene “secondo le personali disponibilità”. “Mi unisco all’auspicio di Papa Francesco perché questa nuova Giornata Mondiale, diventi un richiamo forte alla nostra coscienza credente affinché siamo sempre più convinti che condividere con i poveri ci permette di comprendere il Vangelo nella sua verità più profonda”, ha scritto il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi: i poveri non sono un problema, sono una risorsa a cui attingere per accogliere e vivere l’essenza del Vangelo”.

Il presule ha presieduto ieri sera un evento cittadino presso la chiesa di San Bernardino (delle suore clarisse) e trasmesso in diretta tv. La diocesi, inoltre, invita caldamente ogni comunità parrocchiale a celebrare adeguatamente questa giornata secondo i desideri del Papa. A Prato appuntamenti che vedranno al centro i mezzi di comunicazione, con dirette TV e Facebook, e la pubblicazione di video testimonianze e riflessioni sempre sui social network. “Stiamo toccando con mano, con viva sofferenza, le conseguenze sul piano economico e sociale della pandemia da Covid 19”, dice il vescovo Giovanni Nerbini: “vediamo il lavoro finire, persone senza più il necessario per sostentarsi, solitudine, malattia, isolamento e proviamo un senso di sconforto e di impotenza. Che possiamo fare noi così piccoli e limitati? Preoccupiamoci che a nessuno manchi il necessario e sperimenteremo la provvidenza che non fa mai mancare nulla ai poveri del Signore. Sarà l’opera più importante che potremo compiere in preparazione al Santo Natale”.

Abbiamo soltanto citato alcune iniziative nelle diocesi e i messaggi di alcuni vescovi: ma in tutte le diocesi l’impegno a favore dei più bisognosi e l’auspicio che la giornata non rimanga un caso isolato.

 

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