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Dalle diocesi, la Pasqua di chi è in carcere

L'arcivescovo di Milano visita il Carcere |  | Diocesi di Milano L'arcivescovo di Milano visita il Carcere | | Diocesi di Milano

Giovedì Santo papa Francesco ha voluto celebrare la Messa in Coena Domini al carcere di Velletri, vicino Roma dove ha lavato i piedi a dodici detenuti del penitenziario. Il vescovo – ha detto il papa – “non è il più importante, deve essere il più servitore e ognuno di noi deve essere servitore degli altri”.

Ma sono stati e saranno tanti i vescovi italiani che in questi giorni hanno voluto recarsi in carcere per celebrare alcuni momenti liturgici del  Triduo Pasquale o che celebreranno la liturgia di Pasqua dietri le sbarre.

In Calabria, l’arcivescovo di Rossano-Cariati, Giuseppe Satriano, si è recato, come consuetudine, nel penitenziario della città per la Messa in Coena Domini. Quest’anno il presule ha voluto in questa “parrocchia speciale” della diocesi, utilizzare il segno del “profumo di nardo”, lo stesso con il quale Maria di Betania ha unto i piedi di Gesù alla presenza di Marta, di Lazzaro e dei suoi discepoli prima della salita a Gerusalemme.

“Vivere la Pasqua è entrare nella consapevolezza di un amore grande – ha affermato - che non ci abbandona e che desidera costruire speranza a partire dalle nostre fragilità, dalle ferite del vivere che portiamo, dai nostri stessi peccati”. Continuando nella riflessione ha evidenziando che “Gesù versa sulle nostre ferite il balsamo del suo amore, profumando i cuori di una consapevolezza nuova: la sua misericordia”. A conclusione della Celebrazione dopo essersi fatto ungere il palmo delle mani da uno dei detenuti con il profumo di nardo, l’arcivescovo a sua volta ha segnato e unto il palmo delle mani dei detenuti.

Sempre in Calabria  liturgia della Lavanda dei Piedi nel carcere di Locri presieduta dal vescovo di Locri-Gerace, Francesco Oliva che nell’omelia ha detto che “è possibile passare oltre, guardare oltre il male commesso. Il male commesso non può essere l’ultima parola sulla vostra vita. Rinnegatelo: è possibile! Si può ricominciare. C’è – ha aggiunto - chi vi aspetta e desidera che siate liberi dal male”.

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Anche l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, ha presieduto la Messa in Coena Domini nella Casa di Reclusione della città di Spoleto. Nell’omelia il Presidente della Conferenza episcopale umbra ha ricordato come Gesù in questo giorno, dopo aver istituito l’Eucaristia, si sia tolto il vestito della festa e abbia assunto l’atteggiamento del servitore lavando i piedi ai discepoli. “Questo rito – ha detto il presule ai detenuti – era compiuto dai servi quando i padroni ricevevano gli ospiti, che avevano i piedi sporchi e impolverati dal cammino”. “Tra i discepoli – ha proseguito – c’era anche Giuda. Gesù sapeva che lo avrebbe tradito, ma ugualmente si inginocchia e gli lava i piedi: si è fatto piccolo verso un fratello traditore. E tutti noi, cari amici, ci riconosciamo in Giuda, tutti possiamo fare del male al prossimo, tutti siamo bisognosi di essere lavati e purificati. La giustizia degli uomini, fratelli, vi ha riconosciuto colpevoli di vari crimini; la giustizia di Dio ha altri tempi, guarda al vostro cuore, si insinua nelle piaghe più intime della vostra storia, dove le formule e il diritto non possono arrivare. Per Dio si è sempre in tempo per pentirsi dal male. Lui vi vuole bene, sa che avete fatto del male, ma va alla ricerca del bene che c’è in ciascuno di voi e lo valorizza. Le vostre storie sono pesanti ma questa sera Gesù, tramite la mia umile persona, si inginocchia su di voi, vi lava i piedi e vi dona la sua misericordia. Qualcuno di voi può dire: non lo merito. Ma il Signore invece ti dice: non mi interessa, io ti voglio bene così come sei oggi, anche se
magari in tanti ti hanno voltato le spalle. Il bene è possibile anche per voi, amici carissimi”.
Il vescovo di Termoli-Larino, Gianfranco De Luca ha voluto presiedere nel carcere di Larino tutte le celebrazioni del Triduo Pasquale. Giovedì Santo la Messa in Coena Domini con rito della Lavanda dei piedi; ieri l’azione liturgica della Passione del Signore mentre questa sera la Veglia Pasquale, nel corso della quale quattro detenuti riceveranno i Sacramenti dell'Iniziazione Cristiana (Battesimo, Confermazione, Eucarestia). A Roma il vescovo ausiliare per il Settore Sud, Paolo Lojudice,  giovedì ha celebrato la messa con il rito della lavanda dei piedi insieme ai detenuti ospiti dell’ Isola Solidale, la struttura nata oltre 50 anni fa e che accoglie detenuti che hanno commesso reati per i quali sono stati condannati, che ora si trovano agli arresti domiciliari, in permesso premio o che, giunti a fine pena, si ritrovano senza riferimenti familiari e in difficoltà
economiche. Durante la settimana visita al carcere di Castrovillari anche da parte del vescovo di Cassano Jonio,
Francesco Savino.

Domani molti i vescovi che celebreranno nelle varie carceri. L’arcivescovo di Modena, Erio Castellucci, nel carcere della città, a Roma il vescovo ausiliare per il Settore Nord Guerino Di Tora presiederà la celebrazione eucaristica nel carcere di Rebbbia mentre il vescovo di Prato, Franco Agostinelli celebrerà la prima messa del giorno di Pasqua nel carcere della
Dogaia.