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Dalle diocesi, la Quaresima del coronavirus

L'impegno dei vescovi per mantenere attiva la pastorale

Il vescovo di Lodi Malvestiti guida la preghiera in diretta web dal sito della diocesi  |  | Diocesi di Lodi Il vescovo di Lodi Malvestiti guida la preghiera in diretta web dal sito della diocesi | | Diocesi di Lodi

Una Quaresima “insolita” questa che si è aperta mercoledì scorso a causa del coronavirus che ha causato molta preoccupazione e apprensione anche nelle comunità ecclesiali del nostro Paese. Tra le precauzioni adottate dalle istituzioni quelle che riguardano le celebrazioni pubbliche, con assembramento di persone. E tra queste anche le celebrazioni liturgiche e i momenti di preghiera comune. Una situazione che ha visto anche le diocesi italiane – soprattutto quelle con il maggior  numero di casi di contagio nel territorio – adeguarsi ed informare i fedeli.

Tante le celebrazioni nel Mercoledì delle Ceneri, guidate dai vescovi, senza fedeli che sono stati dispensati dal partecipare e invitati a seguire i riti attraverso la Tv o i social media come facebook. La stessa cosa in varie parrocchie dove i parroci hanno adoperato questi nuovi mezzi di comunicazione.

 “Bisogna valutare situazione per situazione, non si può generalizzare”, ha detto il segratario generale della Cei, il vescovo Stefano Russo, rispoindedo ad alcune domande dei giornalisti sul disagio espresso da alcuni sacerdoti e vescovi del Nord Italia per il fatto di non poter celebrare la messa, a causa delle misure precauzionali imposte dall’emergenza Coronavirus. Russo ha precisato che “le chiese sono aperte in Italia, tranne alcune situazioni particolari dove l’emergenza sanitaria sembrerebbe aver invaso di più il territorio. In quei luoghi, particolarmente quelli dove c’è il focolaio, ci si sta attivando per attenersi alle indicazioni, c’è collaborazione con le autorità”.

E domani, inizio della Quaresima per i fedeli di Milano – che seguono il rito ambrosiano invitati a riunirsi con i propri famigliari in casa e seguire in preghiera con l’arcivescovo della città, Mario Delpini, che dalla Cripta del Duomo di Milano presiederà la celebrazione eucaristica della “Domenica di inizio Quaresima” trasmessa in diretta su TgrLombardia - Rai 3 per tutto il territorio regionale. Una iniziativa senza precedenti questa nata, come dicevamo sopra, per ottemperare alle misure emanate dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, di concerto con il Ministro della Salute, Roberto Speranza, in merito all’emergenza epidemiologica da CODIV-19. Una celebrazione, questa, senza la presenza dei fedeli.

“ Seppure in questa forma del tutto particolare, dettata dall’esigenza di tutelare la salute pubblica recependo le indicazioni delle autorità competenti, al momento della comunione tutti i fedeli saranno invitati a recitare la formula della Comunione Spirituale e al termine si svolgerà il rito dell’Imposizione delle Ceneri, si legge in una nota della dioocesi ambrosiana.  Sempre, in questo tempo di Quaresima, sarà possibile iniziare la giornata condividendo direttamente con l’Arcivescovo una intenzione di preghiera per la pace con particolare riferimento alle situazioni di sofferenza e di guerra più dimenticate nel mondo. “Contro i mali del mondo, la preghiera è la nostra arma più preziosa”, sottolinea Delpini. 

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Inizio della Quaresima, quindi, con difficoltà ma con la preghiera comune, specialmente nelle famiglie, “forse da tempo abbandonata – dice il vescovo di Lodi, Maurizio Malvestiti, zona al centro delle principali limitazioni – aiuterà a capire che la solitudine ha un messaggio benefico per ciascuno. Ci renderà sapienti nella condivisione di sacrifici.  E sarà appello – ha scritto su “Famiglia Cristiana” di questa settimana- di ritorno a Dio nella conversione dalle colpe per uno stile di vita più umano e fraterno. E’ la proposta della Quaresima affinché percepiamo l’essenziale del vivere. La Misericordia ci salverà dalle angustie presenti”.

La sospensione della Messa domenicale - scrive il vescovo lodigiano -  ha diffuso un certo smarrimento. Ma nella privata celebrazione, vescovo e sacerdoti hanno avvicinato l’intera famiglia lodigiana al Medico dei corpi e delle anime e l’orizzonte di preghiera si apre alla dimensione globale assunta dall’epidemia: così l’amore vince il timore”. La Quaresima è “una quarantena essenziale per la salute dello spirito”, scrive il vescovo di Cuneo e Fossano, Piero Delbosco: “ci aiuta a contrastare i virus spirituali, di cui il più pericoloso è la tristezza. Insieme ad essa vengono tutti gli altri virus che contaminano lo spirito, tolgono forza al cuore, rendono arida la vita quotidiana e ci rendono insensibili a quanti oggi attraversano la passione delle sofferenze e delle ingiustizie”.

“Abbiamo accolto come diocesi del Piemonte le disposizioni richieste dalla Regione, perché rispettiamo le delibere dell’autorità civile e per garantire al massimo la salute dei cittadini, così come hanno fatto le Conferenze Episcopali della Liguria, della Lombardia e del Triveneto – ha detto in una intervista al settimanale della diocesi di Torino “La Voce e il Tempo” l’arcivescovo Cesare Nosiglia, aggiungendo che “la Messa feriale, come sappiamo, è generalmente frequentata da un numero modesto di fedeli. Va pertanto detto onestamente che tale proibizione è una scelta che penalizza solo una componente della città, lasciando aperti altri spazi pubblici frequentati da numeri ben maggiori di cittadini. Mi riferisco ai mercati e supermercati, o al metrò e agli autobus e tram e così via… Sembra che i servizi alla popolazione possono essere garantiti perché essenziali, mentre quelli di ordine religioso vengano considerati superflui e dunque non esenti da provvedimenti restrittivi come si è fatto”.

Il presule sottolinea che  la preghiera “sostiene il credente che trova in essa conforto e speranza. E il fatto di pregare Dio perché ci aiuti ad affrontare questa situazione e dia forza a coloro che ne portano le conseguenze produce certamente un frutto di bene grandissimo di cui può usufruire tutta la società”. Nosiglia si rivolge quindi ai fedeli dicendo di “accettare la scelta fatta come un modo certo imprevisto, ma significativo di quella penitenza quaresimale propria del tempo liturgico che iniziamo in questa settimana. Per chi è abituato a frequentare ogni giorno la sua parrocchia e fare la comunione è certamente un sacrificio non piccolo: ma può portare buon frutto se viene offerto al Signore”.

Alle istituzioni chiede di “non sottovalutare la realtà religiosa confinandola nelle scelte personali e private e così dimenticando che essa invece ha una valenza pubblica, etica e sociale che aiuta molto non solo chi ne accoglie il valore, ma l’intera comunità cittadina. Questo senza togliere nulla ad altri servizi pure importanti”.

Dal Piemonte alla Lombardia, dal Veneto alle Marche, passando per Friuli Venezia Giulia e Liguria, i vescovi hanno sospeso le funzioni religiose (ammessi solo funerali e matrimoni con pochi intimi) rispettando, quindi, le disposizioni delle pubbliche istituzioni. In molti casi chiese aperte ma senza celebrazioni liturgiche  ma solo preghiera individuale.

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