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Digiuno e preghiera. Così l’Umbria chiede a Dio che si calmino le forze della natura

Castelluccio distrutta dal terremoto |  | Diocesi Spoleto Norcia Castelluccio distrutta dal terremoto | | Diocesi Spoleto Norcia

“Il terremoto continua a scuotere le nostre terre e accresce nelle persone la tensione la paura, insieme con l’incertezza del futuro e forse anche lo scoraggiamento. Tutti, nelle diverse zone della nostra Diocesi, abbiamo esperimentato la paura e la precarietà e tanti portano le conseguenze di questi eventi dolorosi. Per questo, sentiamo ancora il bisogno di elevare tutti insieme a Dio onnipotente una preghiera accorata e confidente perché si calmino le forze della natura e sia restituito alle nostre popolazioni un tempo di serenità e di pace”. Così scrive l’Arcivescovo della diocesi Spoleto – Norcia Renato Boccardo in una lettera ai parroci della Diocesi.

C’è paura e tensione nel Centro Italia. A causa delle continue scosse, e anche della neve. E’ nota a tutti la tragedia della slavina abbattutasi sull’Hotel Rigopiano e sono ancora moltissimi gli sfollati a causa del sisma del 24 agosto, del 26 e del 30 Ottobre e ora del 18 gennaio.

Alla preghiera che si farà in tutte le chiese dell’Umbria domenica 29 gennaio,l’archidiocesi di Spoleto-Norcia aggiunge anche un gesto di penitenza: venerdì 27 gennaio “tutti gli uomini e le donne di buona volontà della Chiesa sono invitati ad unirsi al vescovo Renato per una giornata di digiuno”.

“Sarà segno di solidarietà – afferma l’Arcivescovo Boccardo - verso chi è provato nel corpo e nello spirito, un grido che sale al Cielo per chiedere misericordia, tranquillità e sicurezza…". La giornata del 27 gennaio si concluderà con una celebrazione di preghiera alle 21.00 presso la palestra del Sacro Cuore a Spoleto.

Sabato 28 gennaio, poi, alle 15.30 a Norcia, intorno alle mura, si terrà una processione penitenziale presieduta dal Vescovo con la venerata immagine della Madonna Addolorata, estratta dalle macerie della sua chiesa. “Alla intercessione della Madre del Signore – scrive ancora monsignor Boccardo – affideremo fiduciosi il nostro presente e il nostro futuro e le chiederemo di ottenerci difesa e protezione dalle calamità naturali e di non stancarci di guidarci all’incontro con Cristo, via, verità e vita”.

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