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E' gesuita il nuovo vicario apostolico in Anatolia

Padre Bizzeti SJ |  | Servizio stampa Gesuiti
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Padre Paolo Bizzeti SJ |  | ilsismografo
Padre Paolo Bizzeti SJ | | ilsismografo

Papa Francesco ha nominato Vicario Apostolico di Anatolia in Turchia il gesuita Paolo Bizzeti, finora Rettore della Patavina Residentia Antonianum e Direttore del Centro Antonianum per la formazione del laicato a Padova, assegnandogli la Sede titolare di Tabe.

Padre Paolo Bizzeti è specialista di questioni medio-orientali. Ha fondato e guida diversi enti: l’Associazione Amici del Medio Oriente Onlus, la comunità di famiglie Maranàtha, la Tavola Pellegrini Medio Oriente. Dal 1990 ad oggi ha organizzato e guidato pellegrinaggi nei luoghi ignaziani in Spagna, Parigi, Roma. Ha pubblicato diversi articoli di tipo divulgativo su tematiche bibliche e pastorali e la sua tesi sul libro della Sapienza e sugli Atti degli Apostoli. Nato a Firenze, il 22 settembre 1947. Ha conseguito la Licenza in Filosofia presso la Pontificia Facoltà di Filosofia Aloisianum di Gallarate, il Baccalaureato in Teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e la Laurea in Lettere e Filosofia presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna. Oltre all’italiano, conosce l’inglese, il tedesco, lo spagnolo e il francese.

La sede era vacante dall’uccisione del vescovo Luigi Padovese, cappuccino, il 3 giugno 2010. Benedetto XVI aveva nominato monsignor Ruggero Franceschini, OFM cap., Arcivescovo di Izmir (Smirne), Amministratore Apostolico “sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis” del Vicariato Apostolico di Anatolia (Turchia). Franceschini, era stato Vicario apostolico dell’Anatolia dal 1993 al 2004.

La scelta di un gesuita è particolare considerando che da anni la pastorale in Turchia è guidata proprio dai francescani che hanno chiese ad Istanbul e in altre città.

Già nel 1984 p. Bizzeti aveva chiesto ai superiori di essere inviato come missionario in Turchia: “Avevo intuito l’importanza di quella terra per la Chiesa e la sua estrema povertà di persone consacrate, ma i tempi non erano ancora maturi”. Da allora il suo amore e interesse per questo Paese - così fondamentale nella storia del cristianesimo primitivo – ha continuato a crescere. “Ho approfondito la conoscenza dei tanti luoghi biblici (Antiocha, Tarso, Efeso), delle piccole comunità cristiane esistenti, ho portato molti gruppi di pellegrini, ho scritto una guida, ci sono stato in vacanza ... insomma è un Paese che amo. Amo la sua gente, la sua natura, la sua storia”.
Il suo primo pensiero è rivolto alle comunità cristiane dell’Anatolia: “Vengo a voi con il sincero desiderio di servirvi e di imparare dalla vostra coraggiosa vita di cristiani in situazioni spesso difficili. Abbiate misericordia verso di me!”.

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Padre Bizzeti succede a monsignor Padovese, assassinato cinque anni fa: “Per me è un onore poter continuare la sua missione e attestare ai cattolici locali che la S. Sede non li ha dimenticati. Sarebbe mio desiderio fare da ponte tra comunità cristiane turche e comunità italiane, in modo che, come dice l’apostolo Paolo, possa esserci un vero scambio di doni, di carismi, di opportunità”. E precisa: “Non intendo fare nessun proselitismo. Anche il Papa è stato molto chiaro su questo punto. Desidero aiutare i cristiani a vivere in pienezza nelle Chiese locali, a custodire la loro preziosa identità e a essere cittadini leali di un Paese che potrà crescere sempre meglio se valorizza le diversità”.
 
Prossimamente, in data e luogo ancora da definirsi, verrà ordinato vescovo e tra qualche mese inizierà il suo servizio pastorale nella regione ecclesiastica che va da Antiochia sull’Oronte (oggi Antakya) e Tarso - nel profondo sud della Turchia – fino alle coste del Mar Nero, con le città di Trabzon e Samsun.